Operaio muore sul lavoro, i colleghi dichiarano che era a casa

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Un operaio egiziano di 35 anni allunga la tristissima lista delle morti sul lavoro. E’ accaduto a Torino, l’uomo stava lavorando sul tetto di un capannone, quando per cause non ancora precisate è caduto nel vuoto da una decina di metri.
I colleghi di lavoro rendendosi conto della gravità della situazione, invece di chiamare il 118, hanno caricato in auto il malcapitato e lo hanno trasportato all’ospedale Giovanni Bosco della città sabauda, dove una volta arrivati avrebbero dichiarato che era caduto in casa.
La versione fornita ai colleghi non ha convinto i medici in quanto le ferite non erano compatibili con quanto dichiarato. Le indagini svolte dai carabinieri hanno fatto emergere la verità. Il datore di lavoro è stato denunciato per omicidio colposo e il capannone è stato sequestrato in attesa degli opportuni sopralluoghi.
Nel 2025 oltre 60 morti sul lavoro
Una tragedia che accende ancora una volta i riflettori sulla sicurezza sul lavoro, dall’inizio del 2025, sono oltre 60 coloro che hanno perso la vita, 15 unità in più rispetto allo stesso periodo dell’ano precedente.
La segretaria nazionale della UIL, Ivana Veronese commentando il triste fenomeno, ha dichiarato che si tratta di “una strage silenziosa che trova pochissimo risalto sulle pagine dei giornali e che sembra non interessi a nessuno, mentre le famiglie colpite sono lasciate sole nel loro dolore. Ogni morte sul lavoro è un fallimento della nostra società, una vita sacrificata sull’ altare della produttività e del profitto delle aziende”
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