Gintoneria, Nobile e Lacerenza non rispondono al gip

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Stefania Nobile e il suo ex compagno Davide Lacerenza come anticipato dal legale di fiducia, Liborio Cataliotti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere all’interrogatorio davanti ala gip Alessandra Di Fazio, titolare dell’inchiesta sulla Gintoneria, conosciutissimo locale di Milano di proprietà del Lacerenza, teatro di un giro di escort e droga
Il legale ha confermato la sua intenzione di chiedere la revoca della misura cautelare per Stefania Nobile, cosa che non accadrà per Lacerenza, anche se al momento la gip non ha ricevuto nulla. Anche il terzo anello dell’organizzazione, Davide Ariganello, ha deciso di non sottoporsi alle domande della giudice. Il legale di parte, Alessandro Cristofori, ha precisato che “è necessario approfondire gli elementi di indagine e i tema di accusa e mi riservo eventuale istanza di revoca della misura”
In capo ad Ariganello pesa la stessa accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione e detenzione e spaccio di droga che ha costata la custodia alla Nobile e al suo ex fidanzato.
L’interrogatorio delle ragazze
Sono state ascoltate invece le ragazze che intrattenevano i clienti, a volte direttamente a domicilio “Eravamo a disposizione, o ci rapportavamo direttamente coi clienti quando eravamo già dentro il locale, oppure venivamo chiamate se eravamo fuori per andare dai clienti speciali”. Questa una delle testimonianze che rispecchia su grandi linee quelle delle altre ragazze coinvolte nell’inchiesta.
Dalle deposizioni è emerso il quadro ben definito di droga e prostituzione portato alla luce dall’inchiesta. Sono stati ascoltati anche alcuni dipendenti del locale. Nell’ordinanza di custodia cautelare di Ariganello, della Nobile e del suo ex, è contenuta anche la testimonianza di una delle ragazze in cui è descritto l’accordo tra Lacerenza e le medesime. Ad alcune era richiesto di avere rapporti proprio con Lacerenza, che quest’ultimo definiva test, per “sondarne le capacità”
Negli interrogatori delle ragazze si sono avute ulteriori conferme per quelli che sono elementi scaturiti dall’inchiesta, tra cui l’uso del privé La Malmaison e del “pacchetto gold” per i clienti importanti e danarosi, composto di bottiglie di pregio, cocaina ed escort, con un servizio di “delivery” anche a casa.
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