Chiara Poggi, smaltiti nel 2022 i reperti presenti al Tribunale di Pavia

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Nessuno si aspettava che le indagini sul delitto di Garlasco, in cui perse la vita Chiara Poggi, sarebbero state riaperte. E così, come accade di solito per le sentenze diventate definitive, i reperti presenti all’ufficio corpi di reato del Tribunale di Pavia, sono stati smaltiti nel 2022 e quindi andati distrutti.
Tra i reperti distrutti anche il pigiama che Chiara Poggi indossava nel momento in cui è stata uccisa e probabilmente i pedali della bicicletta con le tracce ematiche o le scarpe e il pc di Alberto Stasi. E’ una procedura che i tribunali adottano soprattutto per questioni logistiche e di spazi.
L’indiscrezione è trapelata in relazione alle ricerche che gli investigatori stanno conducendo in questi giorni per raccogliere più materiale possibile nelle nuove indagini a carico di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, nonché figura familiare per i Poggi. Su Sempio insiste il sospetto che abbia collaborato con Stasi, in carcere per l’omicidio, o con altra persona ignota, nell’esecuzione del delitto della Poggi il 13 agosto 2007.
Indagini riaperte sull’omicidio di Garlasco
In questi giorni il Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano che sta conducendo le indagini, sta cercando di recuperare più materiale possibile, chiamando a supporto altre sedi giudiziarie e investigative. Si cercano documenti, reperti, fotografie, testimonianze dell’epoca. A questo proposito sono stati anche presi i faldoni del processo presso la Procura generale di Milano.
Per quanto riguarda il DNA, Oltre alla comparazione tra quello di Sempio e quello trovato sotto le unghie e sulle dita della vittima, bisognerà capire se con le tecniche attuali sarà possibile aggiungere prove significative, soprattutto se si potranno rileggere e rianalizzare dati dell’epoca che al tempo non avevano fornito elementi significativi. Sono state trovate, ad esempio, finora le fascette dei rilievi dattiloscopici.
Alcuni genetisti sostengono che i reperti di DNA rinvenuti sotto le unghie e sulle dita di Chiara Poggi, non possono essere considerati significativi in quanto la vittima potrebbe avere assimilato dati genetici altrui rimasti sui tasti del pc, ciò renderebbe inutile l’esame sul DNA di Sempio.
Nel 2022 Alberto Stasi ormai in carcere da anni, aveva chiesto il dissequestro di ciò che gli era stato preso nel procedimento

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