Omicidio Verzeni, Sangare ritratta: “Non sono stato io”

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“Sharon Verzeni non la ho uccisa io”, a sorpresa Moussa Sangare, fino ad oggi reo confesso per la morte della giovane la notte tra il 29 e 30 luglio scorso nei pressi di Bergamo,(Sharon, giudizio immediato per l’assassino) è tornato sui suoi passi. Lo ha fatto alla fine dell’udienza in cui è stato nominato il perito che dovrà decidere se l’uomo sia capace di intendere e di volere, di stare in giudizio e soprattutto se fosse capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio.
Il commento del legale della famiglia Verzeni
Il legale della famiglia Verzeni, Dott. Luigi Scuderi, ha commentato la scelta di Sangare di ritrattare come l’ennesimo dolore dato alla famiglia della vittima aggiungendo che un gesto del genere rappresenta ancora di più “la lucidità di Sangare”. In aula era presente il papà di Sharon, che è apparso molto turbato per quanto accaduto.
Il tecnico incaricato dal giudice, comincerà la sua perizia il prossimo 1 aprile e avrà 90 giorni di tempo per depositare quanto esperito. Il risultato sarà discusso il 22 settembre con i consulenti di parte nominati dall’avvocato Giacomo Maj, difensore di Sangare e dal legale dei Verzeni.
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