Pozzuoli, massacra la ex e prova a buttarla dal belvedere

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Ancora un episodio di violenza di un uomo nei confronti della propria ex, l’uomo, un trentaseienne, in passato aveva usato più volte violenza verso la donna, ma quest’ultima non aveva mai avuto il coraggio di denunciarlo.
La scorsa notte però la donna, 25 anni, dopo essere stata letteralmente massacrata di botte dal suo ex, e rischiato di essere gettata dal belvedere di Pozzuoli, ha trovato la forza di chiamare i carabinieri e raccontare ciò che le era successo e quanto aveva dovuto subire in passato. L’uomo è stato rintracciato e arrestato dai militari dell’Arma.
L’aggressore non accettava che la ex si rifacesse una vita
I due si erano separati da tre mesi, lei si era trasferita in un’altra casa con il figlio, un neonato di due mesi e anche l’ex compagno era andato a vivere altrove, ma comunque non lontano per non provare a infastidire la donna. Secondo quanto riferito dalla venticinquenne, l’uomo non accettava che lei stesse tentando di ricostruirsi una vita lontano da lui. La donna stava provando a voltare pagina dopo aver vissuto un rapporto tossico e violento.
L’aggressione e il tentativo di femminicidio
Tentativi di cambiar vita da parte della donna, sempre ostacolati dall’uomo che ieri sera, 5 aprile scorgendo la giovane passeggiare per strada, le si è parato davanti e ha cominciato a sferrare pugni e calci contro di lei fino a romperle il naso per poi afferrarla e provare a spingerla giù dalla balaustra affinché precipitasse nel vuoto.
La giovane sanguinante e con la forza della disperazione è riuscita a divincolarsi e ha cominciato a urlare, a quel punto l’ex la ha lasciata in una pozza di sangue e si è dileguato. Chiamati i soccorsi la donna è stata portata in ospedale dove le sono state diagnosticate lesioni guaribili in 30 giorni.
L’uomo in carcere con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia
I carabinieri nelle ore in cui l’aggredita era al pronto soccorso, hanno rintracciato l’uomo e lo hanno arrestato, adesso è in carcere con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. E mentre a Pozzuoli si consumava l’ennesimo tentativo di femminicidio, a Napoli in pieno centro, le militanti di “Non una di meno” si radunavano in piazza San Domenico Maggiore per dire basta alla violenza sulle donne dopo i femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella, ultime vittime di una spirale di violenza che non si riesce a fermare.
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