Funerali di Sara e Ilaria, una folla immensa per l’addio

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Sara e Ilaria, è stato un lunedì di doppio dolore, quello dell’estremo saluto alle due studentesse uccise per mano di due uomini che non avevano accettato i loro “no”. E mentre sui due ragazzi omicidi grava l’agghiacciante sospetto che siano stati aiutati nell’occultamento dei corpi dai propri genitori, durante i funerali delle due ragazze migliaia di altri giovani hanno urlato il loro “no” alla violenza.
A Roma l’Università La Sapienza ha sospeso le attività didattiche dalle ore 11,00 fino a fine giornata. “La Sapienza tutta– ha dichiarato la rettrice Antonella Polimeni- si unisce nel dolore per la prematura perdita di Ilaria, esprimendo profonda vicinanza alla sua famiglia, ai suoi cari, alle sue colleghe e ai suoi colleghi e a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragica vicenda. In segno di lutto, le bandiere saranno issate a mezz’asta. La sospensione delle lezioni intende offrire alla nostra Comunità un momento di riflessione sul tema della violenza contro le donne, nonché l’opportunità di partecipare all’ultimo saluto alla nostra Ilaria”
Alla studentessa di statistica barbaramente uccisa dal suo ex, per poi essere rinchiusa in una valigia e gettata da un burrone, saranno dedicati i nuovi spazi di studio. La salma di Ilaria Sula è arrivata a Terni, sua città di origine, intorno alle 13,00, ad attenderla una folla immensa di oltre 3000 persone che hanno seguito il feretro fino al cimitero dove si è svolta una cerimonia funebre con rito islamico. Un corteo pacifico, pieno di dolore, la mamma della studentessa uccisa non ce la ha fatta a seguire a piedi, è crollata distrutta dal dolore e ha continuato su una sedia a rotelle.
Presenti la rettrice de La Sapienza, il vicesindaco di Terni, il prefetto e la sindaca di Perugia. Il fratello Leon ha ricordato Ilaria come “una ragazza d’oro”, mentre il padre riferendosi a chi la ha uccisa ha detto “che deve marcire in galera”
Il vescovo di Palermo ai funerali di Sara Campanella: “L’amore non uccide”
“L’amore non uccide. E’ assurdo. Nel corpo di Sara piangiamo il destino dell’umanità quando essa sceglie la violenza, la morte. Non ci sono parole per consolare il vostro strazio, cari genitori. Siamo in silenzio con voi. E vi doniamo le nostre lacrime. L’intera famiglia umana oggi piange Sara. E noi qui, stamattina, anzitutto la consegniamo ad un Corpo che è stato anch’esso martoriato e ucciso: il Corpo crocifisso di Gesù di Nazareth. Ucciso con violenza da uomini che non sapevano quello che facevano”
Con queste parole il vescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha reso omaggio a Sara Campanella in una comunità di Misilmeri che si è stretta intorno alla vittima e alla sua famiglia. La bara bianca è stata portata in chiesa a spalla da amici, parenti e dal fidanzato, tutti indossavano una maglietta bianca con la scritta “No alla violenza”
Dopo l’omelia, compagni di corso, amici e familiari hanno letto i messaggi carichi di amore che avevano scritto per Sara, la rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, ha letto la richiesta fatta dalla ragazza al suo professore per chiedere la tesi di laura, una lettera carica di gioia e di speranza. Messaggi interrotti da tanti applausi, gli stessi che hanno accolto la bara all’uscita della chiesa, insieme a tanti palloncini bianchi che si sono levati in cielo.
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