Riparte X Factor, le novità del Talent di Sky
Riparte domani sera la nuova stagione di X Factor: il Talent targato Sky giunto alla diciottesima edizione.
La conduzione è stata affidata a Giorgia, al suo esordio in questo ruolo se si esclude la parentesi sanremese accanto ad Amadeus; al tavolo dei giudici il ritorno di Manuel Agnelli e tre novità: Achille Lauro, Jake La Furia (Club Dogo) e Paola Iezzi.
Il format resta lo stesso: tre puntate per le Audition, due per i Bootcamp, una per gli Home visit e poi, finalmente, i live; novità assoluta per la finale che verrà trasmessa il 5 dicembre da Napoli, nell’affascinante cornice di Piazza del Plebiscito.
L’anteprima della prima puntata ha evidenziato un clima decisamente diverso rispetto alla passata edizione, sintetizzato dalle parole di Manuel Agnelli (il veterano del gruppo con 5 edizioni alle spalle):
“La giuria sangue e arena ha rotto i coglioni, siamo capaci di discutere in maniera animata, ma senza trascendere in volgarità. Il divertimento è la marcia in più e spero riusciremo a proteggerlo anche nel live dove c’è la gara e la competizione rende le cose più complicate. Nelle eliminatorie è nata una complicità naturale che non dobbiamo disperdere.
Bisogna parlare di musica, come sappiamo fare, e insegnare ai ragazzi come si fa questo mestiere.”
“L’unica che sa cantare l’avete messa a condurre” è stata la reazione sui social all’annuncio di Giorgia come conduttrice: e l’artista risponde:
“Sono fan del programma da sempre e continua a farmi impressione sentir dire che sono la conduttrice. – ha affermato Giorgia – Come è successo? Non lo so, mi sembra una follia… C’è una dose di simpatia e professionalità, e gruppo migliore non potevo trovarlo. Sono una alla quale piace mettersi in discussione.
Negli ultimi anni ho fatto qualche esperienza come la conduzione del Festival di Sanremo con quel gigante di Amadeus, che mi ha dato la possibilità di capire quanto mi piaccia farlo. Mi piaceva imparare cose nuove, dirle bene e misurarmi con questo. Farlo parlando di musica, circondata da musicisti, ed esser accanto a questi nuovi mi piaceva.
Io ce la metterò tutta perché mi piace. Dietro al tavolo dei giudici non sarei brava perché vado troppo in empatia con i concorrenti. Io mi incasinerei e non sarei brava a dire sì o no. Farei passare tutti e mi caccerebbero”
Jake La Furia va al sodo:
“Cerchiamo più la sostanza che la forma e, non vorrei esser volgare, ma la forma mi ha rotto i coglioni. X Factor ti dà la capacità di emergere in mezzo a gente che ha un sacco di talento.
Come giudice porto una schiettezza che a volte può sembrare brutalità: meglio dire le cose come stanno piuttosto che fare un complimento di circostanza. Nella musica di oggi non sono di moda i bravi musicisti”.
Achille Lauro
“Bisogna essere diretti coi ragazzi perché il fallimento è parte del successo. Cerco unicità devo vedere una cosa e devo poter dire ‘che ca**o sto guardando?’ Voglio vedere una cosa che non ho mai visto. Un interprete deve soffrire
Non mi interessa trovare la grande voce, ma cerco l’unicità, quella caratteristica unica che ti permette di vivere nel mercato discografico.
Sono un battitore libero e cerco un battitore libero: chi è diverso dagli altri, chi ha scoperto la propria identità, chi spiazza, chi porta sofferenza ed estro. In sostanza chi è facile da inquadrare in un mare di niente dove contano solo l’apparenza e il marketing.”
Paola Iezzi
“Sono sempre stata una fan del programma, mi sono spesso divertita e identificata, ho sempre sperato che mi chiamassero a farlo, era il mio piccolo sogno nel cassetto. X Factor è uno dei pochi programmi in cui si parla di musica in modo autentico
In medio stat virtus. Penso ci sia sempre un modo per far musica e magari essere speciale… Chi è che non vuole essere speciale? Una cosa è sicura, non diciamo mai ‘mi sei arrivato e non mi sei arrivato’”.
Le dichiarazioni programmatiche dei giudici sembrano riportare il programma al suo core business, la ricerca del talento a prescindere dal resto. Intento che negli anni si è perso inseguendo il sensazionalismo e quel maledetto share che tanti danni ha provocato e tante vittime, spettatori inclusi, ha fatto.
A differenza di altri programmi che si fregiano dell’appellativo Talent ma altro non sono che un reality in cui gli aspiranti artisti vengono stritolati in dinamiche che tutto hanno a che fare tranne che con la musica, X factor ha ancora la possibilità di portare all’attenzione il talento, come è stato negli anni addietro per Marco Mengoni, Noemi, Francesca Michielin, i Maneskin; ne ha la potenzialità.
Basterebbe restare concentrati sul focus e che le case discografiche reinvestano in un programma che hanno abbandonato tempo fa, interessate più ai numeri che alla sostanza delle cose.
Ci sarà il reale cambiamento? Staremo a vedere.