Grande Fratello, la strana censura, parolacce e bestemmie in onda, dinamiche della casa silenziate
Il racconto distorto del Grande Fratello è cominciato da quando Alfonso Signorini ha preso in mano le redini del reality diventandone addirittura il direttore artistico. Da quel momento il reality non è stato più tale e si è trasformato in un gioco di ruolo, le avvisaglie si erano avute nell’edizione Vip numero 5, ma la vera esplosione del racconto deviato e sceneggiato si è avuta nella sesta edizione, con lo sdoganamento televisivo del triangolo amoroso e del tradimento del partner raccontato come chimica artistica e amore libero.
La vera censura per salvare dall’eliminazione i concorrenti è cominciata con la copertura a oltranza di Katia Ricciarelli da parte del conduttore, i circa 160 giorni di permanenza della soprano nel loft al tempo di Cinecittà, si sarebbero ridotti a 7 date le uscite a dir poco sessiste e omofobe ripetute a iosa dalla medesima. L’idea di togliere l’audio e coprire i dialoghi è nata dall’esigenza specifica di mantenere i concorrenti graditi al conduttore dentro la casa, per poi estendersi a precisa copertura del racconto autorale. La vetta più alta della alterazione della realtà si è avuta lo scorso anno con l’abolizione della diretta notturna.
Vi immaginate quanto sarebbe stato più facile per il conduttore dare a bere al pubblico a casa il racconto pudico della “storia d’amore” di Shaila e Lorenzo se non ci fossero state le telecamere a riprendere quanto è accaduto sotto il piumone? Quanto ci sta arrivando dalla Spagna sicuramente in Italia sarebbe stato soggetto a stacchi da parte della regia, stessa cosa accade quando i concorrenti esprimono pensieri che esulino dal racconto distorto, che vogliono dare gli autori, di determinate situazioni.
Un taglia e cuci televisivo, un attaccare parti di discorso ad altre per alterarne il senso e confessionali di cui alcune frasi o parole vengono decontestualizzate, il tutto per trasformare il reality in una gigantesca soap opera in cui chi si vuol far passare per buono, non è per forza buono e chi si vuol far passare per cattivo non è per forza cattivo. Don Alfonso ed i suoi autori hanno praticamente fatto brandelli della diretta h24, affossandone le dinamiche per poter presentare un romanzo scritto da loro, in prima serata televisiva.
Vietato quindi parlare della scarsa igiene in casa, a meno che il colpevole del disordine e della scarsa igiene sia persona che si voglia sminuire in prima serata, vietate le bestemmie e le parolacce solo a chi non serve per il racconto autorale, le medesime sono sminuite o ignorate qualora a pronunciarle sia personaggio a cui si voglia dare visibilità. Diciamoci la verità, il vero reality sarebbe assistere a una riunione di redazione per capire come autori e conduttore decidano gli ordini da impartire alla regia su cosa censurare e cosa no.
Il Grande Fratello è una fucina di narrazioni sbagliate, una esaltazione del livore, un fare apparire positivi determinati comportamenti che andrebbero subito fermati. E’ una censura al contrario, si permette la messa in onda di situazioni becere senza prendere provvedimenti e se ne censurano altre normalissime. A chi segue la live h24 viene fornito uno spezzatino di ciò che accade, in modo che non possa essere certo di alcune situazioni e le stesse vengano proposte come meglio si crede.
Il GF di Don Alfonso è tutto qui, la grandissima offerta di una realtà parallela spacciata per vita reale in cui si muovono personaggi che dal momento stesso che entrano nella casa diventano proprietà di autori e conduttore divenendone loro pedine, censurano i dialoghi, ordinano le loro azioni e offrono un racconto spesse volte distorto del concorrente, che una volta uscito dalla realtà irreale nel quale è rimasto inglobato per mesi, ha grandi difficoltà nel riprendere in mano la propria vita, quella vera che gli è stato impedito di raccontare in TV.