Radiohead, Thom Yorke, l’autore di Creep, spegne le speranze di una prossima réunion della band
Thom Yorke ha espresso in modo chiaro e univoco ciò che pensa riguardo a una possibile réunion dei Radiohead .
Parlando con l’emittente australiana Double J, affiliata alla ABC , il cantante della famosa band ha raccontato quanto poco pensi alle speculazioni dei fan in merito alla possibilità che la band si riunisca.
“Non ne sono a conoscenza e non me ne frega un cazzo”, ha detto, aggiungendo, “Nessuna offesa per nessuno e, ehm, grazie per l’interessamento. Ma penso che ci siamo guadagnati il diritto di fare ciò che ha senso per noi senza dover dare spiegazioni o dover rispondere alle idee di qualcun altro su cosa dovremmo fare”.
York ha detto che considera il successo dei Radiohead come un trampolino di lancio per la carriera che sta vivendo da quando il gruppo si è preso una pausa nel 2018, notando di non avere altre aspettative da soddisfare in tal senso. “Non credo che sentiamo il bisogno di essere all’altezza di qualcosa”, ha continuato. “Sembra un non-problema”.
“Siamo in questa posizione privilegiata in cui possiamo ancora fare musica grazie ai Radiohead, quindi non abbiamo rimpianti”, ha aggiunto il musicista.
I Radiohead non si sono ufficialmente sciolti, ma hanno ridotto la loro attività collettiva negli ultimi anni, mentre i membri della band si sono concentrati su progetti individuali.
Tra le più influenti band della scena musicale alternativa, noti per la loro capacità di innovare e sperimentare con suoni, testi e generi, la loro evoluzione li ha portati ad esplorare un’ampia gamma di stili, dai suoni grunge e rock alternativi dalle origini fino all’elettronica e alle atmosfere più complesse degli album successivi.
Fondati nel 1985 a Oxford, i Radiohead composti da Thom Yorke (voce e chitarra), Jonny Greenwood (chitarra), Ed O’Brien (chitarra), Colin Greenwood (basso) e Phil Selway (batteria) sono gli autori di una delle canzoni più iconiche degli anni ’90, che è anche il loro primo grande successo: Creep .
Pubblicata nel 1992 come singolo dell’album di debutto Pablo Honey , è stata scritta dal frontman Thom Yorke durante i primi anni di vita della band.
La canzone parla di alienazione, insicurezza e dell’idea di sentirsi fuori posto. Con testi cupi e malinconici come “I’m a creep, I’m a weirdo, what the hell I’m doing here? I don’t belong here” (Ma sono uno sfigato, sono un mostro Che diavolo ci faccio qui? Questo posto non fa per me) Creep ha catturato l’attenzione del pubblico, diventando un inno per coloro che si sentivano emarginati.
Musicalmente, la canzone è caratterizzata da una struttura semplice ma efficace. Il riff di chitarra distorto e il basso pulsante danno alla canzone un’intensità che cresce verso il ritornello esplosivo.
La chitarra di Jonny Greenwood aggiunge una nota distintiva con il suo iconico “grattare” prima del ritornello, una scelta inizialmente intesa come un atto di ribellione verso la natura “pop” della canzone, ma che alla fine ha contribuito a renderla ancora più memorabile.
Quando fu rilasciata per la prima volta, Creep non ebbe un successo immediato.
Tuttavia, poco dopo la sua uscita, venne scoperta e suonata da diverse stazioni radio in tutto il mondo, arrivando a scalare le classifiche di vari paesi.
Negli Stati Uniti, Creep divenne rapidamente un classico della musica alternativa, facendo dei Radiohead una band conosciuta a livello internazionale.
Il testo diretto e crudo della canzone ha risuonato profondamente con una generazione di ascoltatori che si identificava con il senso di alienazione che permeava il pezzo.
Nonostante il successo, i Radiohead hanno sviluppato un rapporto ambivalente con Creep . Essendo una delle loro prime canzoni di successo, ha inevitabilmente plasmato la percezione pubblica della band.
Tuttavia, la loro evoluzione musicale li ha portati a esplorare territori più sperimentali e complessi, portandoli spesso a sentirsi “intrappolati” dall’enorme popolarità di una canzone considerata fin troppo semplice rispetto alle loro ambizioni artistiche.
Per anni, i Radiohead hanno evitato di suonare Creep nei concerti, temendo di essere etichettati solo per quella singola canzone.
Col tempo, il gruppo ha gradualmente riabbracciato la canzone nei loro concerti, riconoscendo il significato che essa ha avuto per milioni di fan.
Oggi Creep è spesso interpretata come un brano generazionale, che ha aiutato a definire il rock alternativo degli anni ’90 e continua ad essere una delle canzoni più riconoscibili e amata della band.
Con il passare degli anni, Creep ha dimostrato di essere più di una semplice canzone triste. È diventata un simbolo di debolezza, autenticità e resistenza, dimostrando che anche le band più sperimentali possono trovare un terreno comune con il loro pubblico attraverso emozioni universali.
Nonostante i Radiohead abbiano esplorato un ampio spettro musicale nei decenni successivi, Creep rimane una parte indelebile della loro storia e del loro impatto sulla musica moderna.