Continua l’orrore per le testimonianze delle presunte vittime di abusi da parte di Sean “Diddy” Combs. L’ultima in ordine di tempo è l’accusa, intentata lunedì, di aver drogato e violentato un bambino di 10 anni . Dai documenti in possesso del portale Page Six, l’accusatore, a cui il tribunale ha dato il nome fittizio di John Doe, sostiene di essere andato a New York City con i suoi genitori nell’estate del 2005 per un’audizione con Diddy, in quella occasione il rapper avrebbe abusato di lui.
Nei documenti – depositati dall’avvocato del Texas Tony Buzbee e ottenuti per la prima volta da TMZ – l’attore afferma di aver incontrato Diddy in un hotel vicino al Madison Square Garden. Dice di aver rappato diverse canzoni a Combs, che presumibilmente gli ha detto che poteva trasformarlo in una star.
Diddy, avrebbe poi chiesto al bambino quanto desiderasse diventare una star, domanda a cui il minore ha risposto che avrebbe fatto “qualsiasi cosa”. A questo punto Combs avrebbe fatto in modo che qualcuno del suo team desse alla vittima una bibita, facendolo sentire “un po’ strano” dopo averla bevuta.
L’accusatore, oggi ventinovenne, ha affermato che la soda potrebbe essere stata alterata con GHB o ecstasy. Diddy poi avrebbe detto al bambino: “Devi fare alcune cose che non vuoi fare a volte”, prima di procedere a costringere il giovane a fare sesso orale. Il giovane ha raccontato che ricorda di essere svenuto e sostiene che, quando si è svegliato, i suoi pantaloni erano sfilati e credeva di essere stato aggredito sessualmente.
Il giovane ha raccontato di essersi sentito stordito e di aver pianto per i suoi genitori, a quel punto Combs avrebbe detto al bambino che avrebbe fatto del male a sua madre e suo padre se avesse mai detto loro cosa era successo. La presunta vittima sostiene, come si evince nei documenti del tribunale, di averlo detto comunque ai suoi genitori, ma afferma che questi ultimi hanno avuto paura di denunciare la presunta aggressione alla polizia per timore di ritorsioni. I rappresentanti di Combs hanno negato con veemenza le accuse in una dichiarazione condivisa con Page Six lunedì 28 ottobre, queste le loro affermazioni :
“L’avvocato dietro questa causa (Buzbee legale di gran parte delle vittime ndr) è interessato all’attenzione dei media piuttosto che alla verità, come è evidente dalle sue costanti apparizioni alla stampa. Come abbiamo già detto, il signor Combs non può rispondere a ogni nuova acrobazia pubblicitaria, anche in risposta a affermazioni che sono sfacciatamente ridicole o di cui è facile dimostrarne la falsità. Il signor Combs e il suo team legale hanno piena fiducia nei fatti e nell’integrità del processo giudiziario. In tribunale, la verità prevarrà: che il signor Combs non ha mai aggredito sessualmente o trafficato nessuno – uomo o donna, adulto o minore”.
La causa è l’ultima di una serie di azioni legali intentate da Buzbee in cui si accusa Diddy di violenza sessuale, con alcune vittime che avevano 9 anni al momento dei presunti incidenti.
L’inizio dei guai giudiziari di Diddy e la sua caduta sono cominciati nel novembre 2023 allorchè la sua ex fidanzata Casandra “Cassie” Ventura, ha intentato una causa accusandolo di stupro, traffico sessuale e abuso fisico su di lei durante la loro relazione decennale.
Combs ha negato le affermazioni della sua ex e all’epoca ha risolto il caso con la Ventura, accordandosi pecuniariamente meno di 24 ore dopo. Tuttavia, solo pochi mesi dopo, un video, diventato virale sul web, del rapper che aggrediva brutalmente la cantante in un hotel nel 2016, ha costretto Combs a scusarsi pubblicamente.
Questo episodio ha indotto centinaia di persone abusate dal rapper a farsi avanti e a intentare cause contro di lui. In molti affermano che le aggressioni sarebbero avvenute alle sue feste a cui partecipavano tante celebrità. Il mese scorso, Diddy è stato arrestato a New York City con l’accusa di racket, traffico sessuale e induzione alla prostituzione.
Combs si è dichiarato non colpevole delle accuse, ma i giudici federali data l’enorme mole di accuse nei confronti del rapper, hanno deciso di rifiutare la libertà su cauzione, trattenendolo in stato di arresto nel centro di detenzione metropolitano di Brooklyn. Il processo è fissato per il 5 maggio 2025.
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