Euro2024, Italia eliminata, calciatori con la testa altrove e senza motivazioni

Dietro l’eliminazione dell’Italia calcistica da Euro 2024 oltre la delusione per una Nazionale che non è mai entrata con la testa nel torneo, resta la consapevolezza di un sistema pallone malato e proteso soltanto verso il profitto. Dietro la sconfitta non ci sono attenuanti, i nostri calciatori non sono mai entrati in partita, svogliati e con la testa più al calciomercato e alle vacanze che alla reale voglia di proseguire in un torneo in cui avevano un titolo da difendere.
Ciò che far restare male è la netta percezione che ormai la Nazionale venga concepita più come una gran rottura di scatole che come il punto più alto della carriera. Nei club ormai le bandiere sono sparite, triste dover rendersi conto che la bandiera quella della Nazionale di calcio per i calciatori non esiste più. Questo pomeriggio dopo l’eliminazione nessuna lacrima, nessun dispiacere, i compensi per il passaggio dal girone di qualificazione agli ottavi erano già maturati inutile sbattersi (se mai qualcuno dei calciatori lo avesse fatto) per altri 10 giorni quando quegli stessi giorni si sarebbero potuti tracorrere in barca a sbocciare.
E mentre gli esperti si avventurano in analisi tecniche che ormai lasciano il tempo che trovano, sui social è riscoppiato il tifo da stadio, quello becero, che fa ben percepire che anche per i tifosi il proprio club viene prima della Nazionale. Per il momento ci fermiamo qui, ma torneremo sull’argomento
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