Valencia scende in piazza: in migliaia riproducono l’allerta telefonica prima dell’inondazione
Valencia è stata teatro di una imponente marcia nella giornata di ieri, con decine di migliaia di persone che si sono riversate nelle strade per chiedere le dimissioni dei funzionari regionali responsabili della gestione delle devastanti inondazioni che hanno colpito la città un mese fa.
La protesta, che ha visto la partecipazione di circa 100.000 cittadini, è stata una risposta diretta a quella che è stata definita una “gestione catastrofica” dell’emergenza, che ha messo a dura prova la comunità locale e messo in evidenza gravi lacune nella preparazione e nell’intervento.
Le inondazioni e la risposta delle istituzioni
Le inondazioni, che hanno colpito la città e le aree circostanti all’inizio di ottobre, sono state particolarmente devastanti, con torrenti d’acqua che hanno sommerso numerosi quartieri, danneggiando case, infrastrutture e attività commerciali. La risposta delle autorità regionali, guidate dal presidente Ximo Puig e dalla sua amministrazione, è stata pesantemente criticata per il suo ritardo e la mancanza di preparazione.
Secondo i manifestanti, l’amministrazione di Carlos Mazón, presidente della Comunità Valenciana, avrebbe diramato gli avvisi di allerta per le inondazioni sui cellulari dei cittadini solo quando le acque avevano già invaso molte aree della città. Questo ritardo nelle comunicazioni ha impedito a molte persone di mettersi in salvo tempestivamente, aggravando i danni e la paura.
La marcia e la tensione della protesta
La marcia di ieri è stata un’espressione di rabbia e frustrazione per l’incapacità delle autorità di proteggere adeguatamente la popolazione. I manifestanti hanno marciato per le strade di Valencia, con striscioni e cartelli che esprimevano la loro indignazione e chiedevano il passo indietro dei responsabili della gestione dell’emergenza.
Il momento culminante della protesta è avvenuto quando la folla, all’unisono, ha riprodotto l’allerta che avevano ricevuto sui loro telefoni. Un atto simbolico potente, che ha sottolineato il disallineamento tra la reale emergenza vissuta dai cittadini e la risposta istituzionale che, secondo i partecipanti alla marcia, è arrivata troppo tardi e in modo inefficace.
Le critiche alla gestione dell’emergenza
Le critiche non si sono fermate solo alla gestione della comunicazione. Diverse voci politiche hanno accusato l’amministrazione regionale di essere mal preparata e di non aver preso misure preventive sufficienti per evitare i danni causati dalle inondazioni. Le infrastrutture, in particolare, sono state giudicate inadeguate, e l’assenza di un piano di emergenza più efficace ha lasciato molti cittadini esposti al pericolo.
Inoltre, i manifestanti hanno sottolineato come le autorità locali abbiano faticato a coordinarsi durante le operazioni di soccorso, creando ulteriore caos e incertezze nelle prime ore dell’emergenza. La gestione delle risorse, come i mezzi di soccorso e i rifugi temporanei, è stata oggetto di pesanti critiche, con molte persone che si sono sentite sole e abbandonate.