Omicidio Thompson: Mangione diventa il paladino degli americani delusi dalle assicurazioni sanitarie
Si chiama Luigi Mangione ed è il presunto killer dell’amministratore delegato di UnitedHealthcare, Brian Thompson. Ragazzo all’apparenza strafottente, rivoluzionario, che odia il sistema e che avrebbe ucciso il dirigente di una delle più importanti compagnie assicurative americane, per vendicare la morte di coloro a cui le assicurazioni hanno negato gli aiuti richiesti. Insomma un quadro abbastanza definito, tale da portare a condannare il gesto compiuto visto che il ricorso alla violenza è sempre sbagliato.
Niente di tutto ciò, il giovane in pochi giorni è divenuto il paladino di una parte di americani e anche del web. Per gli americani Mangione è intellettuale, bianco (ancora una discriminante negli Stati Uniti) ed anche abbastanza attraente. Una sorta di Robin Hood che toglie ai ricchi per donare ai poveri. Laddove Brian Thompson incarna il potere che contribuisce a creare disuguaglianze, in cui la stessa salute è un privilegio. La domanda che deriva da tutto questo sentiment è quale società è quella che si riconosce in tali modalità violente mascherate da desiderio di giustizia?
Negli USA le compagnie assicurative sanitarie come quella che dirigeva Thompson sono viste come il demonio ed il loro potere simile a quello di vita o di morte, visto che si tratta di società capaci di negare o ritardare le cure anche a chi paga regolarmente tutti i mesi la rata. Si è anche detto che tali compagnie siano guidate da un algoritmo nelle loro scelte, che non sceglie in base a criteri specifici, ma prevalentemente a caso. Illazioni non confutate da prove, ma che ormai sono entrate nell’immaginario collettivo e sono difficili da estirpare.
Alla luce di tutto ciò l’omicidio dell’amministratore delegato di UnitedHealthcare è stato interpretato come un atto di giustizia contro tutti i soprusi messi in atto dalle compagnie assicurative sanitarie, facendo trasformare in pochissime ore Mangione, da omicida in eroe.
Insomma Mangione piace perché ha vendicato i deboli, è bello ed è schierato dalla parte giusta. Un eroe del popolo che al momento è il principale sospettato della morte di Thompson. Al giovane già una volta, per l’entità delle prove a suo carico è stata negata la libertà su cauzione. Quando è stato arrestato aveva con sé una pistola simile a quella usata per l’omicidio, una maschera come quella che il killer indossava e che è stata ripresa dalle telecamere dell’hotel di Thompson, una carta di identità falsa, adoperata per dormire in un hotel di New York e un manifesto politico che sembrerebbe rivendicare l’azione contro l’avidità delle assicurazioni sanitarie. Ma non finisce qui: la Cnn riporta che le impronte digitali di Luigi Mangione coincidono con quelle lasciate dal sospetto killer sulla scena del delitto.
Insomma fino alla sentenza definitiva si è tutti non colpevoli, ma le prove a carico di Mangione sono tante e tali da poter senza ragionevole dubbio essere definito il sospettato numero 1. Ciò che sta accadendo intorno al giovane è un fenomeno che viene definito “I can fix him” letteralmente significa “posso ripararlo” ed è una tendenza per cui si possa salvare una persona problematica e violenta, attraverso l’amore.
Si tratta di una normalizzazione di dinamiche tossiche e di relazioni disfunzionali che nel caso di Luigi Mangione è pure sostenuta dalla romanticizzazione del crimine di cui è presunto autore. La realtà invece è molto più inquietante, Mangione dagli interrogatori, si sarebbe rivelato un killer senza scrupoli disposto a colpire per vendetta e per i suoi ideali.
Di fatto Mangione è un soggetto rabbioso, rancoroso verso il sistema sanitario statunitense e le assicurazioni che gli hanno negato l’aiuto per una patologia di cui soffre e per la quale è stato operato nel 2023. Nel quaderno di appunti trovato nel suo zaino, si leggono una serie di improperi contro le assicurazioni sanitarie che secondo Mangione (e gran parte degli americani) pensano solo al loro profitto e a favorire alcuni privilegiati senza curarsi delle classi più povere. L’azienda guidata da Thompson era quindi per Mangione una delle cause dei mali degli americani e responsabile del suo stato di salute.
In effetti il sistema sanitario americano ha costi tra i più esorbitanti del mondo, ai quali le amministrazioni Clinton e Obama, hanno cercato di porre rimedio attivando un sistema di sanità pubblica ovviamente non sufficiente a garantire capillarmente le cure. Sui bilanci familiari negli Stati Uniti, le assicurazioni mediche sono la voce più onerosa, da una indagine KFF del 2024, un adulto su quattro rimanda le cure necessarie e uno su cinque non ritira le proprie prescrizioni mediche. Inoltre, le persone nere e ispaniche, le donne, i genitori, gli adulti a basso reddito e non assicurati hanno una quantità sproporzionata di debiti sanitari.
Verso tutto ciò il “romanticizzato” dal popolo, Luigi Mangione combatte, ma la protesta non può certo avvenire attraverso l’abbattimento di uomini che per gli incarichi che ricoprono ricordano cose per cui si combatte, sarebbe atroce oltre che sbagliatissimo.