Istat, in Italia non nascono più bambini, nel 2024 nuovo record negativo
Istat: Il calo delle nascite in Italia continua a essere una preoccupante realtà anche nel 2024, con un ulteriore peggioramento rispetto agli anni precedenti.
Secondo i dati provvisori dell’Istat relativi al periodo gennaio-luglio 2024, le nascite sono diminuite di circa 4.600 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnando un nuovo record negativo.
Questo trend, che si protrae ormai da diversi anni, sta avendo un impatto profondo sulla struttura demografica del Paese.
Un calo che prosegue senza sosta
Francesco Chelli, presidente dell’Istat, intervenendo agli Stati Generali della Natalità a Palazzo Lombardia, ha sottolineato come il fenomeno del calo delle nascite sia ormai una costante, che non sembra fermarsi nemmeno nel 2024.
Nel 2023, l’Italia aveva registrato un minimo storico con 379.000 nascite, un numero che segna una drammatica diminuzione di quasi 200.000 unità (-34%) rispetto al 2008, quando i nuovi nati erano 576.659.
L’andamento negativo delle nascite è ormai una preoccupazione strutturale, che sembra proseguire anche nel corso di quest’anno.
Le cause del declino
Il calo delle nascite in Italia è legato a diversi fattori. Una delle principali cause è la diminuzione delle nascite da coppie italiane. Le nascite all’interno di coppie di genitori entrambi italiani sono scese da 479.959 nel 2008 a 298.948 nel 2023, evidenziando una riduzione di quasi il 38%.
Questo calo si inserisce in un contesto più ampio di cambiamenti sociali e culturali, che hanno portato molte coppie italiane a rinviare o a rinunciare alla scelta di avere figli.
Anche i matrimoni, che storicamente sono sempre stati strettamente legati alla natalità, sono in forte calo. Nel 2008 le nascite all’interno del matrimonio erano 463.102, mentre nel 2023 sono scese a 218.948, segnando una contrazione di oltre il 50%. Il rinvio delle nozze, l’indebolimento dei legami tradizionali e il cambiamento nelle abitudini familiari sono alcuni dei fattori che contribuiscono a questa diminuzione.
Le implicazioni a lungo termine
Il calo delle nascite non riguarda solo il presente, ma ha ripercussioni significative sul futuro del Paese. La persistente diminuzione della natalità comporta infatti gravi conseguenze sulla sostenibilità economica e sociale dell’Italia.
La popolazione invecchia rapidamente, e senza un adeguato ricambio generazionale, il sistema pensionistico e la forza lavoro rischiano di subire pressioni sempre più gravi. Inoltre, la carenza di nuovi nati rende difficile garantire la crescita economica e il benessere delle future generazioni.
Le politiche attuali, purtroppo, sembrano non essere sufficienti a invertire la rotta. Le misure di sostegno alla natalità, come gli incentivi fiscali e i bonus per le famiglie, non sono riuscite a far fronte alla diminuzione della popolazione. Inoltre, la difficile conciliazione tra lavoro e vita familiare, le incertezze economiche e l’alto costo della vita continuano a dissuadere molte coppie dal fare figli.
Un futuro incerto
L’Italia si trova quindi di fronte a un futuro demografico incerto, con un numero di nascite in costante diminuzione e una popolazione che invecchia rapidamente.
Se non verranno adottate politiche più incisive e una visione strategica di lungo periodo, il Paese rischia di trovarsi a fronteggiare sfide enormi sul piano economico, sociale e culturale.
Il calo delle nascite è un fenomeno complesso che richiede risposte adeguate e tempestive per garantire un futuro prospero alle prossime generazioni.