Coppa Italia, l’Inter batte l’Udinese e accede ai quarti
L’Inter di Simone Inzaghi sembra non volersi fermare, nemmeno in Coppa Italia; la squadra nerazzurra ha battuto l’Udinese 2-0 a San Siro, un successo che ha confermato ancora una volta la solidità del progetto interista.
A trionfare, ancora una volta, sono stati i risultati, ma non solo: la qualità del gioco, la gestione delle risorse e l’efficacia anche da parte delle “seconde linee” sono segnali molto incoraggianti per il proseguo della stagione.
Partenza a rilento, ma il cuore della squadra è solido
Nel primo tempo, l’Inter ha mostrato qualche difficoltà di troppo. Sebbene l’Udinese non abbia mai seriamente impensierito la porta di Sommer, la squadra di Inzaghi è apparsa meno fluida rispetto a quanto ci ha abituato in campionato.
L’iniziativa è sembrata, per la prima volta, più nelle mani degli ospiti, anche se i rischi corsi sono stati minimi. È stata una fase di assestamento, caratterizzata da qualche palla persa e da un atteggiamento che ha spinto l’Inter a essere meno propositiva del solito.
È bastato, però, un episodio favorevole per sbloccare la partita: un errore clamoroso di Ekkelenkamp al 30’ ha offerto a Taremi un pallone invitante, approfittando della leggerezza difensiva dell’Udinese. L’iraniano serve con un assist al bacio Arnautovic che insacca a rete con un sinistro preciso.
Con il vantaggio acquisito, la partita ha cambiato volto. I nerazzurri hanno ritrovato la fluidità e il ritmo, portandosi rapidamente in una posizione di controllo totale.
Il gol olimpico di Asllani e il definitivo strappo
Il gol che ha definitivamente messo in discesa la partita è stato quello di Kristjan Asllani al 47’. Il centrocampista albanese segna direttamente da calcio d’angolo, con la palla che, a rientrare dalla sinistra, entra direttamente in porta.
Un “gol olimpico” che ha spazzato via le speranze dell’Udinese. Il gol ha dato il via alla fase di gestione dell’Inter, che ha amministrato con esperienza il resto della gara.
La ripresa ha visto ancora una buona Inter, capace di controllare la partita senza rischiare praticamente nulla.
Anche se il palo ha negato a Taremi la gioia del gol del 3-0, la squadra ha dimostrato di poter fare la differenza anche senza i titolari.
È stato chiaro che, nonostante la differenza di esperienza tra titolari e riserve, il collettivo interista non ha perso la sua identità: solidità difensiva, capacità di gestione e la voglia di chiudere definitivamente la partita quando necessario.
Le “seconde linee” sempre più protagoniste
Ciò che emerge con forza da questa partita è la qualità delle cosiddette “seconde linee” interiste. Inzaghi può contare su una rosa profondamente competitiva, e la vittoria contro l’Udinese lo ha dimostrato.
Giocatori come Asllani, Arnautovic, Buchanan e Carlos Augusto sono pronti a farsi trovare sempre pronti quando chiamati in causa. Sebbene non possiedano le stesse caratteristiche dei titolarissimi, la solidità interista si è vista anche in questa occasione di profondo turnover.
Inzaghi ha elogiato le prestazioni di questi giocatori a fine partita, ribadendo che la forza dell’Inter risiede nella sua compattezza e nella capacità di avere in ogni momento una squadra pronta a dare il massimo.
Il fatto che la squadra non accusi cali di rendimento, nemmeno quando entrano in campo le riserve, è un segno di una gestione saggia delle risorse e di una mentalità vincente dell’intero gruppo.
Inzaghi e l’Inter non accennano a fermarsi
La vittoria contro l’Udinese in Coppa Italia è l’ennesimo tassello di una stagione che, per il momento, sembra promettere benissimo per l’Inter di Simone Inzaghi.
Anche in una serata che ha visto in campo molti giocatori non titolari, la squadra ha saputo esprimere la sua identità e portare a casa un successo meritato.
Inzaghi ha ancora molto su cui lavorare, ma le premesse sono più che positive: un’Inter che continua a fare risultati, che cresce nel collettivo e che ha una panchina capace di fare la differenza. Il cammino stagionale, tra campionato e Coppa Italia, non accenna a rallentare.