Treccani, nel vocabolario cinque termini in uso su TikTok
La Treccani, sempre attenta alle continue evoluzioni del linguaggio, introduce nel vocabolario cinque nuove parole in uso su TikTok.
Le nuove parole nate o rese celebri dalle piattaforme digitali, entrano, sempre più spesso, a far parte del lessico quotidiano.
Cinque nuovi termini, grazie al successo ottenuto su TikTok, sono diventati così popolari da essere riconosciuti ufficialmente e inclusi nel vocabolario della celebre casa editrice: Creator, Delulu, Demure, POV e Slayare.
Queste espressioni non solo segnano il cambiamento linguistico, ma rispecchiano anche trasformazioni sociali e culturali, andando oltre il mondo virtuale per influenzare il nostro modo di pensare e di comunicare.
Il nuovo vocabolario dell’era social
TikTok, la piattaforma che ha saputo conquistare milioni di utenti in tutto il mondo, è da tempo un osservatorio privilegiato dei fenomeni linguistici contemporanei.
Come sottolinea Massimo Bray, Direttore Generale della Treccani «le nuove tecnologie di comunicazione ci chiamano a interpretare i fenomeni linguistici in tempo reale e in contesti sociali e culturali completamente nuovi».
Parole come “Creator” e “Delulu”, nate nella community digitale, si sono rapidamente diffuse, rappresentando modi nuovi di pensare, raccontare e interagire con la realtà.
Ecco il loro significato:
Creator: “Persona che, per mestiere o per passione, crea e pubblica contenuti originali e innovativi, principalmente video, da destinare alle piattaforme digitali”.
Delulu: “Nel linguaggio dei social media, viene detto di chi, e spesso da chi, si abbandona a fantasie irrealizzabili e destinate a essere infrante, per es. vagheggiando relazioni sentimentali con personaggi famosi come creator e influencer”.
Demure: “Di persona, elegante e riservata, sobria e discreta nel modo di presentarsi e comportarsi; ma spesso, attraverso piattaforme di condivisione come TikTok, viene detto in senso antifrastico, per ridicolizzare atteggiamenti di affettata compostezza e ipocrita decoro”.
POV: “Acronimo inglese (Point Of View – ‘punto di vista’), usato per indicare un tipo di ripresa, utilizzato nei social media e nei videogiochi, nel quale il creatore del contenuto non compare in scena ma mostra in soggettiva un punto di vista specifico per favorire l’immedesimazione nella storia da parte di chi osserva il video”.
Slayare: “Nel linguaggio dei social media, fare un ottimo lavoro, realizzare una performance molto soddisfacente, usato in modo impressivo in una dimensione colloquiale”.
Un cambiamento linguistico che va oltre il digitale
La diffusione di questi nuovi termini non è solo una questione di gergo online: sono parole che riflettono una nuova cultura di comunicazione, più veloce, inclusiva e dinamica.
Grazie a TikTok, infatti, molti di questi termini hanno preso piede anche nel linguaggio quotidiano, rispondendo a un bisogno di creare connessioni più immediate e dirette tra le persone.
La velocità con cui si diffondono e il loro uso creativo fanno sì che diventino non solo espressioni verbali, ma anche veri e propri indicatori di un modo di pensare diverso, influenzato dalle trasformazioni digitali.
Un osservatorio linguistico privilegiato
La Treccani, storica istituzione che da sempre custodisce e interpreta la lingua italiana, ha dimostrato di saper cogliere queste nuove dinamiche.
Massimo Bray sottolinea come TikTok, con il suo approccio creativo e la valorizzazione dell’interattività, sia diventato un osservatorio privilegiato delle trasformazioni linguistiche.
«Grazie al nostro account su TikTok», aggiunge Bray, «abbiamo potuto osservare questi fenomeni in modo diretto, allargando ulteriormente il campo della ricerca linguistica e continuando a compiere la nostra missione di custodi e interpreti della lingua italiana».