Mohamed Al Fayed, indagini riaperte per le accuse di abusi
La gestione da parte di Scotland Yard delle denunce di abusi sessuali ai danni dell’ex proprietario di Harrods, Mohamed Al Fayed, sarà oggetto di indagine da parte della stessa polizia.
L’organismo di controllo della polizia ha annunciato ieri che due denunce relative alla mancata azione penale nei confronti del magnate quando era in vita sono state rinviate alla polizia metropolitana per le indagini, ma sotto la direzione dell’Independent Office for Police Conduct (IOPC).
Al momento della morte di Al Fayed nel 2023, la polizia era già a conoscenza delle accuse mosse da 21 donne tra il 2005 e il 2023, tra cui quattro denunce di stupro, 16 aggressioni sessuali e una relativa alla tratta di esseri umani.
Gli inquirenti hanno inviato due volte i fascicoli al Crown Prosecution Service per una decisione in merito all’accusa: una volta nel 2008, in relazione a tre vittime, e un’altra volta nel 2015, in relazione a un’altra vittima.
In altre tre occasioni è stato chiesto al CPS un parere investigativo tempestivo, ma le richieste non sono state ulteriormente prese in considerazione dalla polizia.
Da quando è stata avviata l’ indagine della BBC a settembre, 150 persone si sono fatte avanti con informazioni su “abusi orrendi”, tra cui 90 nuove vittime, portando il totale a 111 denuncianti, hanno affermato gli ufficiali.
Si pensa che la vittima più giovane avesse 13 anni.
Gli investigatori stanno ora indagando su accuse di stupro, violenza sessuale e tratta di esseri umani risalenti a quasi quattro decenni fa, dal 1977 al 2014.
Gli agenti hanno inoltre identificato più di cinque sospettati che avrebbero aiutato il miliardario.
La decisione dell’IOPC implica che verrà condotta una revisione interna della polizia metropolitana per verificare come sono state gestite le denunce riguardanti l’imprenditore mentre era in vita, tra accuse di corruzione e segnalazioni secondo cui gli agenti avrebbero accettato tangenti per aiutarlo a perseguire i dipendenti.
Steve Noonan, direttore operativo dell’IOPC, ha dichiarato: “Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le vittime sopravvissute che hanno denunciato le accuse contro Al Fayed.
C’è una diffusa preoccupazione pubblica attorno a questo caso, con un numero significativo di accuse segnalate nel corso di molti anni, mentre il signor Al Fayed era ancora in vita.
È importante che venga condotta un’indagine su queste denunce per individuare eventuali mancanze o inadempienze da parte degli agenti nell’indagare adeguatamente su queste segnalazioni presentate nel 2008.
Abbiamo deciso di indirizzare queste indagini perché l’esame in corso da parte della Polizia Metropolitana di 21 accuse potrebbe estendersi ben oltre due denunce e, inoltre, faciliterà la condivisione di informazioni tra la Direzione degli standard professionali e l’indagine penale in corso su coloro che hanno potenzialmente consentito o assistito il presunto reato”.