Dario Brunori, meglio conosciuto con il suo progetto musicale Brunori Sas, è uno dei cantautori più apprezzati della scena musicale italiana contemporanea, e sarà uno dei big che prenderà parte a Sanremo 2025 con il brano “L’Albero delle Noci”. La canzone, dedicata alla figlia Fiammetta, si propone di riflettere sulla gioia e al contempo sul senso d’inquietudine derivate da una nuova nascita.
Le origini e l’inizio della carriera
Dario Brunori nasce a Cosenza e cresce prima a Joggi, frazione di Santa Caterina Albanese, e poi a Guardia Piemontese.
Dopo aver frequentato l’Università degli Studi di Siena, dove si laurea in Economia e Commercio, Dario inizia a farsi conoscere nel panorama musicale italiano con il nome d’arte Brunori Sas, un tributo all’impresa edile dei suoi genitori, che ha sostenuto economicamente la realizzazione di alcune delle sue prime incisioni.
Questo nome, oltre a riflettere il legame familiare, diventa anche un’ispirazione per i suoi brani, specialmente quelli contenuti nel suo primo album.
Gli inizi discografici: Minuta e Blume
Il debutto discografico di Brunori avviene nel 2003 con il collettivo italo-svizzero Minuta, dove collabora alla realizzazione di tre brani per compilation tematiche.
Nel 2005 fonda la band Blume con Matteo Zanobini e Francesca Storai. Il gruppo, con il suo album In tedesco vuol dire fiore, si fa notare nel 2006, quando il video di uno dei brani vince un premio al Meeting delle etichette indipendenti.
Sempre nel 2005, Brunori crea anche il progetto The Minnesota’s, un omaggio alla serie TV Beverly Hills 90210, con la canzone “90210”, che diventa una hit indie.
In questo periodo, Dario Brunori esplora anche il mondo delle colonne sonore, collaborando con Andrea Zingoni per diverse serie di animazione televisive.
Il debutto solista: Vol. 1 e il successo
Nel giugno 2009, Brunori pubblica il suo primo album da solista, Vol. 1, con il nome Brunori Sas.
Questo disco segna una svolta nella sua carriera, con brani dal suono semplice e diretto che conquistano il pubblico e la critica.
Il lavoro gli vale il Premio Ciampi come miglior album d’esordio. Il tour di promozione dell’album si rivela un successo, con oltre 140 date in tutta Italia, e il brano “Paolo” viene scelto come sigla per il cartone animato Dixiland.
La crescita artistica: Vol. 2 e collaborazioni
Nel 2011, il cantautore pubblica Vol. 2 – Poveri Cristi, un lavoro più articolato rispetto al precedente, che racconta storie di vita altrui.
Questo album segna anche l’ingresso del violoncellista Stefano Amato nella sua band e l’inizio dell’etichetta Picicca Dischi, fondata dallo stesso Brunori insieme a Simona Marrazzo e Matteo Zanobini.
Nel 2012, la canzone “Una domenica notte” ispira il film omonimo di Giuseppe Marco Albano, e lo stesso anno realizza la colonna sonora per il film È nata una star? di Lucio Pellegrini.
Nel 2013, il cantante intraprende il tour teatrale “Brunori senza baffi”, dove si presenta in un formato acustico e intimo, reinterpretando il suo repertorio con una nuova attitudine.
Il successo crescente: Vol. 3 e il cammino di Santiago in taxi
Il 2014 segna l’uscita di Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi, registrato in un convento di Belmonte Calabro con la produzione del giapponese Taketo Gohara.
Questo album ottiene un enorme successo, raggiungendo la top 5 della classifica FIMI e il primo posto su Spotify. Si esibisce anche al Concerto del Primo Maggio di Roma e apre i concerti di Ligabue a San Siro e all’Olimpico.
A casa tutto bene e il programma TV
Nel 2016, Brunori pubblica A casa tutto bene, un album che affronta il tema delle paure quotidiane e della ricerca di rifugio.
Il singolo “La verità” ottiene un grande successo, e l’album si posiziona ai vertici delle classifiche. Dario Brunori viene anche premiato come miglior artista indipendente dell’anno al Mei.
Nel 2017, esce il programma televisivo Brunori Sa, in cui esplora temi esistenziali legati alla sua generazione. Il programma diventa un successo, confermando Brunori come uno degli artisti più influenti del panorama musicale e televisivo italiano.
Cip! e il tour nei palazzetti
Nel 2020, Brunori pubblica Cip!, il suo quinto album in studio, che ottiene una grande risposta da parte del pubblico e della critica.
Il disco viene certificato oro, e i singoli “Al di là dell’amore” e “Per due che come noi” ottengono anch’essi il riconoscimento del pubblico, con centinaia di migliaia di copie vendute. Il tour di presentazione dell’album tocca i palazzetti, ma viene interrotto dalla pandemia di COVID-19.
Baby Cip! e Cheap!
Nel 2021, Brunori pubblica Baby Cip!, un album acustico e devozionale dedicato a sua figlia Fiammetta. Il progetto è pensato per i bambini, con brani che ripropongono le canzoni di Cip! in una versione delicata e fiabesca.
Il ricavato delle vendite è destinato all’acquisto di attrezzature per il reparto di neonatologia dell’ospedale di Cosenza.
Nel 2022, esce Cheap!, un EP che raccoglie cinque canzoni scritte e registrate in una settimana, con un approccio spartano e immediato, lontano dalla produzione più curata degli album precedenti.
Nuovi singoli e il futuro
Nel 2024, Brunori pubblica i singoli La ghigliottina e Il morso di Tyson, che confermano la sua continua evoluzione musicale. La collaborazione con il produttore Riccardo Sinigallia dimostra la capacità di rinnovarsi, mantenendo però la sua identità unica.
Vita privata e impegno sociale
Oltre alla carriera musicale, Dario Brunori è attivamente coinvolto in campagne sociali e solidaristiche, come quelle per UNICEF e Emergency.
È anche legato sentimentalmente a Simona Marrazzo, co-fondatrice della sua etichetta discografica, con cui ha una figlia, Fiammetta.
Ha inoltre partecipato a progetti musicali e sociali, collaborando con artisti come Marco Notari, Eugenio Finardi e Kiave.
La scrittura e l’approccio musicale
Brunori Sas è noto per il suo stile di scrittura preciso, mai banale, ma capace di essere immediato e coinvolgente. Le sue canzoni raccontano storie quotidiane e riflessioni sulla vita, sull’amore, sulla politica e sulla società.
L’artista si distingue per la capacità di navigare tra i contrasti emotivi, dalle atmosfere più leggere e ironiche a quelle più drammatiche e riflessive.
La sua musica è influenzata dalla tradizione del cantautorato italiano, ma anche da sonorità internazionali che vanno dal rock al pop, passando per il folk e la musica indie.
Un elemento distintivo delle sue composizioni è l’uso di un linguaggio che oscilla tra il personale e l’universale, rendendo i suoi brani molto vicini al pubblico.
Riesce a trattare argomenti di ampio respiro con un linguaggio semplice, ma mai superficiale, creando una connessione immediata con chi ascolta.
L’evoluzione artistica e la ricerca del suono
La produzione di Brunori è sempre molto curata, con arrangiamenti sofisticati e arrangiamenti che, pur rimanendo fedeli alla sua cifra stilistica, si evolvono ad ogni nuovo disco.
La collaborazione con musicisti di spessore ha senz’altro arricchito il suo percorso, permettendogli di esplorare nuove dimensioni sonore.
Il suo legame con la tradizione del cantautorato italiano
Brunori Sas è un punto di riferimento della scena musicale italiana per il suo approccio al cantautorato, ma anche per la sua capacità di innovare pur mantenendo uno stretto legame con la tradizione.
Il suo stile di scrittura e le tematiche trattate lo collocano idealmente tra i grandi della musica italiana, come Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Rino Gaetano, pur con un approccio contemporaneo.
Brunori non ha mai cercato di riscrivere la storia del cantautorato italiano, ma ha piuttosto cercato di portarla avanti, aggiornandola alle dinamiche musicali e sociali dei giorni nostri.
Le sue canzoni sono ricche di riferimenti alla cultura popolare e alla tradizione, ma riescono comunque a parlare al pubblico giovane, che magari non ha avuto l’opportunità di conoscere i grandi del passato.
Sanremo: la grande occasione
Brunori Sas ha segnato un’importante evoluzione nel panorama musicale italiano, offrendo un cantautorato fresco e profondo, che unisce tradizione e innovazione.
La sua capacità di parlare di temi universali con un linguaggio semplice, ma incisivo, unita alla sua continua sperimentazione sonora, lo rende uno degli artisti più interessanti della sua generazione e il palco dell’Ariston sarà il contesto perfetto per mettere in scena la sua autenticità e il suo approccio diretto con il pubblico.