Elon Musk sempre più attento alla politica europea
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“Make Europe Great Again” (MEGA), è questo il nuovo slogan di Elon Musk.
Dopo aver appoggiato energicamente, ma soprattutto economicamente, la campagna elettorale di Donald Trump, basata sullo slogan “Make America Great Again (MAGA)”, Musk lo ripropone, con un post su X, anche per il vecchio continente.
Del resto, negli ultimi tempi, il proprietario di Space X ha intensificato la sua presenza nella politica europea, suscitando non poche polemiche.
In particolare, ha espresso sostegno per il partito di estrema destra tedesco Alternativa per la Germania (AfD), definendolo “l’ultima scintilla di speranza” per il paese.
Queste dichiarazioni hanno provocato reazioni critiche da parte di leader europei, tra cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron, che hanno accusato Musk di interferire nei processi elettorali europei.
Oltre al sostegno all’AfD, Musk ha criticato il governo laburista nel Regno Unito, attaccando il primo ministro Keir Starmer e accusandolo di diffondere disinformazione.
Queste azioni hanno sollevato preoccupazioni tra i leader europei riguardo all’influenza di Musk sulla politica del continente.
In risposta, l’Unione Europea sta monitorando attentamente le attività di Musk, in particolare per quanto riguarda la trasparenza e la diffusione di disinformazione sulle piattaforme digitali.
La Commissione Europea sta valutando se le azioni di Musk siano conformi alle leggi dell’UE, in particolare in relazione al Digital Services Act, che mira a combattere la disinformazione e promuovere la trasparenza sulle piattaforme social.
Le incursioni di Musk nella politica europea hanno sollevato un dibattito più ampio sul ruolo delle grandi aziende tecnologiche e dei loro leader nell’influenzare le dinamiche politiche internazionali.
Mentre alcuni sostengono che figure come Musk abbiano il diritto di esprimere le proprie opinioni, altri ritengono che tali interventi possano minare la sovranità politica e la stabilità dei paesi europei.
E’ lecito chiedersi quale interesse spinga il miliardario sudafricano ad occuparsi così tanto, così intensamente della politica europea.
Quale sia stata la scintilla che lo ha visto, nel giro di pochi mesi, avvicinarsi al mondo della politica e a diventarne, in qualche modo, parte integrante e ad avere voce in capitolo.
Musk ha ottenuto da Trump un ruolo strategico nel suo nuovo mandato: è, infatti a capo del DOGE.
Il Department of Government Efficiency, o DOGE, non è un dipartimento governativo, ma un team all’interno dell’amministrazione.
È stato creato su indicazione di Trump dal Elon Musk per distribuirsi tra le agenzie federali alla ricerca di modi per tagliare la spesa, ridurre le dimensioni della forza lavoro federale e portare più efficienza alla burocrazia.
La maggior parte di coloro che lavorano all’iniziativa sono stati reclutati dal signor Musk e dai suoi assistenti.
Secondo un’esclusiva del New York Times, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha concesso venerdì sera ai rappresentanti del cosiddetto DOGE l’accesso al sistema di pagamento federale, consegnando a Elon Musk e al team da lui guidato un potente strumento per monitorare e potenzialmente limitare la spesa pubblica.
Il sistema potrebbe fornire all’amministrazione Trump un altro meccanismo per tentare di limitare unilateralmente l’erogazione di denaro approvato per scopi specifici dal Congresso, un tentativo che ha incontrato ostacoli legali.