Giuseppe Scuccimarri 
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Un giudice federale mercoledì ha deliberato per impedire all’amministrazione Trump di attuare l’ordine esecutivo del presidente repubblicano volto a ridurre la cittadinanza del diritto di nascita negli Stati Uniti.
Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Deborah Boardman a Greenbelt si è schierata con due gruppi per i diritti degli immigrati e cinque donne incinte che hanno sostenuto che i loro figli erano a rischio di essere incostituzionalmente negata la cittadinanza statunitense in base allo status di immigrazione dei loro genitori.
Il giudice, nominato dal predecessore democratico di Trump, il presidente Joe Biden, ha emesso un’ingiunzione preliminare a livello nazionale che impedisce all’ordine di Trump di entrare in vigore in tutti gli Stati Uniti come previsto il 19 febbraio.
Il giudice Boardman: “Le tradizioni del nostro Paese sono intoccabili”
“Oggi, praticamente ogni bambino nato sul suolo degli Stati Uniti è un cittadino statunitense alla nascita”, ha detto Boardman. “Questa è la legge e la tradizione del nostro Paese. Quella legge e tradizione sono e rimarranno lo status quo in attesa della risoluzione di questo caso.”
L’ordine di Boardman ha fornito sollievo a lungo termine agli oppositori della politica di Trump rispetto a una precedente pausa di 14 giorni imposta il 23 gennaio da un giudice federale con sede a Seattle.
Quel giudice, John Coughenour, ha definito l’ordine di Trump “palesemente incostituzionale”. Coughenour è pronto giovedì a considerare se emettere allo stesso modo un’ingiunzione preliminare che rimarrebbe in vigore in attesa della risoluzione del contenzioso.
L’ordine esecutivo di Trump, firmato il suo primo giorno di ritorno in carica il 20 gennaio, aveva ordinato alle agenzie statunitensi di rifiutarsi di riconoscere la cittadinanza dei bambini nati negli Stati Uniti se né la madre né il padre sono cittadini statunitensi o residenti permanenti legali.
Gli avvocati dei gruppi per i diritti degli immigrati CASA e dell‘Asyal Seeker Advocacy Project hanno sostenuto che l’ordine di Trump ha violato il diritto sancito dalla clausola di cittadinanza del 14° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che prevede che chiunque sia nato negli Stati Uniti sia un cittadino.
La loro causa è una delle almeno otto intentate negli Stati Uniti da procuratori generali statali democratici, sostenitori dei diritti degli immigrati e future mamme che sfidano l’ordine di Trump
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