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Iran: Un video scioccante mostra una donna iraniana che si spoglia e salta nuda su un’auto della polizia, probabilmente in segno di protesta contro le punizioni più severe imposte dalla Repubblica Islamica alle donne che si rifiutano di coprirsi completamente.
Il filmato esplicito condiviso sui social media mostra la donna che inveisce contro gli agenti armati mentre è in piedi sul cofano della loro auto nelle trafficate strade di Mashhad, la seconda città più grande dell’Iran.
Poi sale sul parabrezza dell’auto, si siede e allarga le gambe, come mostra il video condiviso dalla giornalista e attivista iraniana Masih Alinejad.
Secondo Euronews, un agente di polizia armato si sarebbe rifiutato di toccare la donna e l’avrebbe fermata a causa della sua nudità.
La donna urla e alza le braccia in aria con rabbia prima che la clip si interrompa.
Secondo quanto riportato dal Sun, il marito della donna ha dichiarato ai media locali che la donna sta ricevendo cure.
I dettagli sull’incidente sono ancora scarsi, ma gli utenti online sostengono che la donna stesse protestando contro le restrizioni sempre più stringenti in materia di abbigliamento femminile in Iran, che hanno scatenato numerose proteste.
A dicembre, il parlamento iraniano ha approvato una nuova e controversa legge sulla “castità e l’hijab”, che introdurrebbe punizioni e multe più severe per le donne e le ragazze che espongono capelli, braccia e gambe.
Il disegno di legge è stato infine sospeso dopo aver suscitato l’indignazione internazionale di gruppi di attivisti e organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International, che ha accusato l’Iran di “cercare di consolidare il già soffocante sistema di repressione”.
Secondo la BBC, in base alla nuova legge, i recidivi e coloro che violano apertamente le regole andrebbero incontro a pesanti multe e pene detentive fino a 15 anni di carcere .
Ordinerebbe inoltre alle aziende di segnalare alle autorità chiunque violi le regole.
A novembre, un video virale mostrava una giovane studentessa universitaria nuda fino al reggiseno e alle mutandine nel cortile dell’Università Azad di Teheran e subito dopo spinta da alcuni uomini in un’auto e portata via.
La studentessa stava protestando contro le forze di sicurezza che in precedenza le avevano strappato i vestiti mentre la affrontavano perché non indossava il velo, norma che la legge iraniana impone a tutte le donne, che si esibiscano o meno, in pubblico, ha riferito Iran International.
Le leggi repressive dell’Iran sull’abbigliamento femminile sono state motivo di contesa con il regime islamico fin dalla rivoluzione iraniana del 1979.
L’indignazione raggiunse l’apice nel 2022, quando Mahsa Amini morì in carcere dopo essere stata arrestata per violazioni dell’hijab, scatenando proteste nazionali in cui le forze di sicurezza uccisero più di 550 persone e ne arrestarono migliaia.