Giuseppe Scuccimarri 
#image_title
Un attacco di droni israeliani ha ucciso il capo dell’operazione militare di Hamas in Libano lunedì, mentre Israele ha annunciato che avrebbe tenuto le truppe in alcune parti del Libano meridionale dopo la scadenza per ritirarsi. Mohammad Shaheen, il capo del dipartimento operativo di Hamas in Libano, è stato ucciso mentre guidava a Sidon, nella metà meridionale del Paese dove le forze di difesa israeliane rimarranno nonostante la cessazione dell’accordo con Hezbollah.
Le immagini delle conseguenze mostrano che il veicolo è stato completamente polverizzato, con i primi soccorritori che hanno spento le fiamme per rivelare solo i resti carbonizzati dell’auto.
L’IDF ha accusato Shaheen di “pianificare di recente attacchi terroristici, diretti e finanziati dall’Iran, dal territorio libanese contro i cittadini dello stato di Israele”. Hamas ha anche confermato la morte di Shaheen, ma lo ha descritto solo come comandante militare nella regione.
Lo sciopero arriva appena un giorno prima del ritiro previsto dell’IDF dal confine libanese come parte dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, una scadenza che lo stato ebraico sta scegliendo di ignorare.
L’esercito israeliano ha confermato lunedì che le sue truppe rimarranno in cinque luoghi chiave lungo il confine come parte di una “misura temporanea”, presumibilmente approvata dagli Stati Uniti.
I funzionari americani avevano precedentemente dato a Israele una scadenza estesa del 18 febbraio per ritirarsi dal confine, ma lo stato ebraico sostiene che deve rimanere in Libano fino a quando Hezbollah non uscirà completamente dal sud.
Israele ha invaso il Libano a ottobre per sradicare i terroristi di Hezbollah, che avevano costantemente bombardato i pendolari israeliani nel nord dello stato ebraico.
About The Author
