Ostia, a fuoco il Faber Village, presunta intimidazione
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Un violento incendio ha distrutto il Faber Village Beach, lo stabilimento balneare situato sul Lungomare Paolo Toscanelli di Ostia. Le fiamme sono divampate intorno alla mezzanotte e mezza, distruggendo gran parte della
struttura. Le cause del rogo non sono ancora state chiarite, ma lo stabilimento era già stato oggetto di atti vandalici e versava da tempo in una situazione di abbandono.
Sul posto sono intervenuti i poliziotti, che hanno avviato le indagini per stabilire l’origine dell’incendio e accertare eventuali responsabilità.
Un’area sotto sequestro
Il Faber Village ha un passato controverso: per anni è stato un punto di riferimento per il clan Fasciani, una delle organizzazioni criminali più radicate nel territorio di Ostia. Dopo essere stato sequestrato nell’ambito delle operazioni di contrasto alla criminalità organizzata, lo stabilimento è stato posto sotto amministrazione controllata.
Dal 2022, la sua gestione è passata all’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata, con l’obiettivo di restituirlo alla collettività.
La denuncia sul degrado della struttura
Solo recentemente, il Faber Village era stato al centro di un’interrogazione presentata in Campidoglio da Forza Italia, che denunciava lo stato di degrado in cui versava l’area. Nonostante il sequestro e il passaggio sotto il controllo delle autorità, la struttura non ha mai ripreso a funzionare regolarmente, diventando così bersaglio di atti di vandalismo e, ora, di un incendio dalle conseguenze devastanti.
Indagini in corso
Gli inquirenti stanno lavorando per chiarire se l’incendio sia di origine dolosa o accidentale. Data la storia della struttura e il contesto in cui si trova, le autorità non escludono alcuna pista, compresa quella di un possibile atto intimidatorio legato al passato criminale del luogo. Nel frattempo, il rogo rappresenta un ulteriore ostacolo alla riqualificazione di un’area che avrebbe dovuto essere restituita alla cittadinanza.
L’incendio al Faber Village solleva nuove domande sulla gestione e sulla sicurezza dei beni confiscati alla mafia, che troppo spesso finiscono in condizioni di abbandono, esposti a nuovi attacchi da parte della criminalità o all’incuria del tempo.
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