Milano, arrestato cittadino turco per terrorismo
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Un cittadino turco di 38 anni è stato arrestato a Milano, accusato di associazione a delinquere aggravata, con finalità terroristica e transnazionale.
L’indagato, legato a un gruppo criminale che ha commesso reati terroristici in Europa, è ritenuto responsabile di una serie di crimini, tra cui detenzione e porto abusivo di armi, traffico internazionale di armi, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, omicidi e stragi.
La sua cattura è stata eseguita dalla Polizia di Stato di Milano, su delega della Procura di Milano – Sezione Distrettuale Antiterrorismo.
Le indagini e il contesto dell’arresto
L’arresto dell’uomo è il risultato di complesse indagini condotte dalla Sisco di Milano, dalla Squadra Mobile di Como e dal Servizio Centrale Operativo di Roma.
Le indagini si concentrano su un’organizzazione transnazionale composta principalmente da cittadini turchi accusati di banda armata e di attività terroristiche. Il gruppo faceva capo a un boss turco, arrestato lo scorso maggio, che gestiva un traffico di armi e droga e favoriva l’immigrazione clandestina attraverso la rotta balcanica.
Il gruppo criminale era attivamente coinvolto nella pianificazione di reati terroristici in Europa, con un episodio significativo avvenuto a Berlino, dove il 10 marzo scorso un omicidio è stato compiuto su ordine del capo.
Inoltre, l’organizzazione aveva pianificato un attentato in Turchia, mirato a una fabbrica di alluminio, fallito grazie alla cooperazione tra le forze di polizia di Italia e Turchia. Questo attentato era stato progettato per utilizzare armi ad alta potenza.
Nonostante l’arresto del capo, il gruppo continuava a operare, con il supporto di un parente dell’arrestato, che trasmetteva ordini anche attraverso colloqui in carcere. L’uomo arrestato a Milano era stato inviato in Italia nel maggio dello scorso anno per proteggere il boss e sostenere le sue necessità economiche, logistiche e organizzative.
Il legame con il boss della mafia turca
L’arrestato è ritenuto un parente stretto di Baris Boyun, un noto boss della mafia turca e uno degli uomini più ricercati da Ankara. Boyun, arrestato nel maggio 2024, è stato identificato come il principale artefice di numerosi atti di terrorismo e violenza.
Ritenuto leader dell’organizzazione criminale, è accusato di aver pianificato l’attentato alla fabbrica di alluminio alle porte di Istanbul, atto che aveva lo scopo di danneggiare un gruppo rivale e destabilizzare le istituzioni turche.
Questo attentato avrebbe anche avuto una componente politica, mirata a minare lo status quo in Turchia e a creare terrore nella popolazione.
Conclusioni e implicazioni
L’arresto di questo cittadino turco e il contesto delle indagini sono un importante passo in avanti nella lotta contro il terrorismo internazionale e il crimine organizzato.
Le operazioni di polizia che hanno coinvolto diverse nazioni dimostrano come la cooperazione internazionale sia fondamentale per fermare attività criminali che minacciano la sicurezza globale.
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