Achille Lauro, nome d’arte di Lauro De Marinis, è uno degli artisti più eclettici e discussi della scena musicale italiana contemporanea.
Nato a Verona il 11 luglio 1990, la sua carriera si distingue per una continua evoluzione stilistica che ha spaziato tra diversi generi musicali, dal rap al pop, dal rock all’elettronica, ma sempre mantenendo una forte componente di innovazione e provocazione.
Achille Lauro inizia la sua carriera musicale nel mondo del rap, dove si fa notare per le sue abilità tecniche e i testi intrisi di riflessioni sociali.
Il suo primo album, Achille Idol Immortale (2014), lo lancia nel panorama musicale italiano, ma è con l’uscita di Dio c’è (2015) che inizia a farsi un nome anche fuori dai confini del rap tradizionale.
In queste fasi iniziali, Lauro è molto influenzato dalla cultura hip hop e dalla scena underground romana, ma il suo stile evolve rapidamente.
Con il tempo, Achille Lauro si allontana dal rap tradizionale per esplorare nuovi orizzonti musicali.
Il suo album Ragazzi madre (2016) segna una vera e propria svolta nella sua carriera, con un avvicinamento a sonorità più vicine al pop e al rock, contaminato da influenze internazionali.
Questo album, insieme a brani come Rolls Royce e Me ne frego, lo consacra come uno degli artisti più imprevedibili e originali del panorama musicale italiano.
La sua capacità di reinventarsi è una delle caratteristiche distintive di Achille Lauro.
Con il passaggio dal rap al pop-rock, Lauro diventa un artista camaleontico, capace di mescolare generi e influenze musicali con una libertà creativa senza precedenti.
Con Pour l’amour (2018), il suo sesto album, e con successivi lavori come 1969 (2019) e Lauro (2021), Lauro continua a spingersi oltre i confini delle etichette musicali.
I suoi brani sono sempre più caratterizzati da un mix di melodie pop e testi intimisti, talvolta dissacranti e provocatori, che parlano di libertà, amore e autoscoperta.
Achille Lauro e il Festival di Sanremo
La carriera di Achille Lauro ha trovato un’importante vetrina nel Festival di Sanremo, dove ha partecipato diverse volte, segnando con le sue performance momenti memorabili nella storia del concorso.
La sua prima partecipazione risale al 2019, con il brano Rolls Royce, che ha fatto scalpore per il suo look e per il messaggio di rottura con le convenzioni.
Nel 2020, Achille Lauro torna a Sanremo con Me ne frego, un brano che conferma il suo spirito di ribellione e di anticonformismo, arricchito da un’esibizione teatrale che rimarrà nella memoria di molti.
E’ il 2021 e Achille torna al Festival come ospite fisso, diventandone anche uno dei protagonisti indiscussi con un’esibizione di grande impatto. L’artista si distingue per la sua teatralità e per l’abilità di creare momenti di forte emozione e spettacolarità.
Nel 2022, partecipa come rappresentante di San Marino all’Eurovision Song Contest con il brano Stripper, consolidando ulteriormente il suo ruolo di figura di spicco sulla scena musicale internazionale.
Sanremo 2025: Incoscienti giovani
Per il Festival di Sanremo 2025, Achille Lauro presenta Incoscienti giovani, brano intenso e nostalgico che esalta la parte romantica dell’artista. E, a onor del vero, in questo mood Achille ci ha regalato delle canzoni bellissime da C’est la vie a 16 marzo alla più recente Amore disperato.
Incoscienti giovani è una canzone ispirata a storie vere che parla di giovani e della loro incoscienza. Lauro ha descritto il brano come una fotografia retrò degli anni ’80, sottolineando che rappresenta le esperienze e le storie di giovani che vivono ai margini della società.
Durante le prove con l’orchestra, Lauro ha commentato: “Ricordo la mia prima volta sul palco di Sanremo e la prima lettura dell’orchestra di Rolls Royce. Fu indescrivibile. Suonare con questa orchestra ha sempre lo stesso fascino. Quest’anno è per voi, incoscienti giovani”.