Una attivista di Extinction Rebellion ha raccontato un’esperienza scioccante subita durante la detenzione in Questura a Brescia, situata in via Botticelli, dopo una protesta davanti alla sede di Leonardo.
La denuncia
In un video diffuso sui social del gruppo ambientalista, la ragazza ha denunciato di essere stata costretta a togliersi le mutande e fare tre squat come parte di presunti controlli di sicurezza.
“Questo trattamento è stato riservato solo a persone femminilizzate. Ai maschi non è stato chiesto di spogliarsi e togliersi i vestiti”
ha dichiarato la manifestante.
La protesta e i controlli della polizia
L’azione di protesta, che ha visto la partecipazione di circa 23 persone, è stata organizzata da Extinction Rebellion in collaborazione con Ultima Generazione e Palestina Libera.
L’associazione ambientalista e pacifista Extinction Rebellion Italia denuncia che diverse persone sono state accusate arbitrariamente per vari reati, tra cui radunata sediziosa e imbrattamento, a causa della loro partecipazione a una manifestazione nonviolenta.
Alcuni manifestanti sono stati anche denunciati per manifestazione non preavvisata dopo aver cercato di mediare con le forze dell’ordine, mentre altri hanno subito espulsioni da Brescia tramite fogli di via obbligatori, una misura prevista dal codice antimafia.
La solidarietà del movimento ambientalista
In un comunicato, Extinction Rebellion ha denunciato la giornata come “piena di abusi in divisa”, promettendo di chiedere giustizia e di difendere il diritto al dissenso. “Sorella, non sei sola!” hanno scritto.
La replica della Questura di Brescia
In risposta, la Questura di Brescia ha affermato che le attività di indagine sono state svolte nel rispetto dei diritti e della dignità delle persone.
“Non si risponde alle provocazioni emerse da un video e da un comunicato diffuso alla stampa in cui si descrivono atteggiamenti che non appartengono alla Questura di Brescia e ai suoi operatori di polizia”
si legge nel comunicato della Questura.
La Questura ha inoltre sottolineato che le perquisizioni sono state condotte secondo le modalità istituzionali e che tutto è stato documentato nei verbali ufficiali.
“Il rispetto dei diritti delle persone è sempre stato mantenuto in qualunque momento”
hanno concluso, ribadendo che non risponderanno ulteriormente sul tema.