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Barcellona: Agenti di polizia spagnoli e italiani hanno smantellato un’organizzazione terroristica jihadista che promuoveva la commissione di atti violenti e aveva selezionato possibili obiettivi in un’operazione congiunta che ha portato a dieci arresti a Barcellona e uno a Piacenza.
L’operazione è stata diretta dal giudice della Corte nazionale, Antonio Piña, che ha ordinato la detenzione provvisoria per quattro degli arrestati, mentre gli altri sono stati rilasciati, anche se tre di loro sono stati tenuti a presentarsi settimanalmente alle autorità giudiziarie.
Inoltre, secondo quanto riportato da fonti legali, è stato loro ritirato il passaporto ed è stato loro proibito di lasciare il Paese.
Si tratta della terza fase di un’operazione in cui, negli ultimi tre anni, sono state arrestate in Spagna altre 30 persone appartenenti a un’organizzazione radicale pakistana, secondo la Polizia nazionale.
L’operazione ha permesso di scoprire la presenza in Spagna e in Italia di un gruppo perfettamente gerarchizzato e strutturato che diffondeva, attraverso canali criptati, istruzioni volte a promuovere l’omicidio e la decapitazione di persone che si opponevano alla sua dottrina.
Inoltre, i loro post elogiavano i terroristi che avevano compiuto attacchi contro persone accusate di blasfemia in Europa e Pakistan.
Gli investigatori hanno scoperto che alcuni dei detenuti avevano già iniziato a identificare persone in Europa come potenziali bersagli.
Nel corso delle indagini è stata individuata l’esistenza di gruppi di messaggistica istantanea nei quali veniva diffusa la dottrina di questa organizzazione.
Uno di questi era guidato da uno dei detenuti ed era composto interamente da donne. Non solo promuoveva l’indottrinamento, ma cercava anche di identificare possibili obiettivi per azioni future.
Gli agenti hanno confermato che i detenuti appartengono a una presunta organizzazione terroristica, il cui finanziamento comprendeva contributi regolari da parte dei suoi stessi membri.
All’operazione hanno partecipato membri della Polizia Generale e della Brigata di Intelligence Provinciale di Barcellona della Polizia Nazionale, i Mossos d’Esquadra e la Polizia di Stato italiana, sotto la direzione del Tribunale Istruttorio Centrale numero 6 e il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale Nazionale Spagnolo.
Il caso, dichiarato segreto, è oggetto di indagine per presunti reati di terrorismo, finanziamento del terrorismo, addestramento e autoaddestramento.