Botteri: “Boccia meritava la nomina”, intanto Sangiuliano prova a vendere il suo libro
In un mondo normale Maria Rosaria Boccia adesso sarebbe consigliera del ministro della Cultura, con decreto sottoscritto tra le parti l’1 agosto 2024 e che al comma 3 recita “l’incarico decorre dalla data del presente decreto fino al termine del mandato governativo del Ministro”.
In un mondo altrettanto normale, se Gennaro Sangiuliano avesse tenuto fede al suo impegno e non si fosse lasciato intimorire da chi gli ha imposto di strappare una nomina già firmata, forse oggi sarebbe ancora ministro. Il “forse” dato il personaggio è d’obbligo, non sappiamo se si sarebbe andato ad intrufolare in ulteriori guai tali da comprometterne la permanenza nel ruolo.
Il mondo al contrario
Nel mondo al contrario in cui invece stiamo vivendo, una donna che sta rivendicando la sua verità, viene costantemente sminuita, mentre un ex ministro, che ha strappato un documento ufficiale, ne ha negato l’esistenza e si è permesso anche di rubare quindici minuti al Tg1 per raccontare la sua verità distorta, viene difeso e da alcuni addirittura giustificato.
Anche adesso in cui a suffragare le prove ci sono i documenti, ci sono giornalisti, sindaci e uomini di cultura pronti a fare da cornice alla presentazione del libro di un ex ministro fedifrago, un testo in cui si narra di una pseudo rinascita di Trump e in cui Sangiuliano tesse le lodi del rieletto Presidente degli USA.
L’ex ministro per ora ha girovagato per feste di partito, comuni amministrati da sindaci di centrodestra, nonché per l’annuale raduno dei Giorgia Boys, quel festival di Atreju al quale non vi si può partecipare se prima non si è fatto un inchino virtuale alla Meloni. Una sorta di mamma dal grande potere dinanzi alla quale inginocchiarsi come nei film di fantozziana memoria.
Sangiuliano è così, un Don Abbondio anni 2020, “agnello con i potenti e lupo con i più deboli”, vittima di sé stesso e della sua corrente, mandato a spasso a presentare il suo libro affinché faccia meno danni possibili e soprattutto non metta, ancora una volta, in imbarazzo chi ha avuto, una volta, la sciagurata idea di nominarlo ministro.
Nessuno ha chiesto scusa
Sempre nel mondo al contrario in cui viviamo, un ex ministro posto davanti ai suoi errori e costretto alle dimissioni, non ha chiesto mai scusa, neanche davanti all’evidenza di una sua firma, della quale ha negato l’esistenza in uno slot rubato al principale telegiornale di Stato.
Un ministro o un qualsiasi uomo che mente davanti al popolo e ai suoi elettori, viene messo sotto accusa e limitato nelle funzioni prima di essere esautorato dall’incarico. Non ci si alza in piedi per applaudirlo, neanche a comando, non lo si invita a eventi ufficiali proprio per il suo aver abusato della fiducia altrui, di chi lo ha votato e di chi lo ha nominato.
Un imbarazzante tentativo di ripulitura
Da mesi assistiamo a un imbarazzante tentativo di ripulitura, dal convento con la moglie (da tempo sparita dai monitor), passando per l’intervista con Giambruno per la presentazione del libro, fino ad arrivare a un disarmante parterre per l’uscita del volume, durante la quale sarà intervistato dall’ex deputato di Forza Italia , Amedeo Laboccetta, dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dallo scrittore Roberto Napoletano e per finire da Giovanna Botteri, nota inviata Rai.
Nel famoso mondo al contrario accade tutto questo, politici, sindaci, uomini di cultura e giornalisti, partecipano a un evento che ha come fine riabilitare un ex ministro che ha palesemente mentito e che ha fatto in modo che la sua ex assistente sia stata infangata per mesi.
Fa specie che una giornalista di lungo corso come la Botteri, da sempre protesa verso la parità di genere, grande paladina dell’universo femminile, insignita nel giugno scorso del Premio Marisa Bellisario per le eccellenze femminili, si presti a una operazione di ripulitura di un uomo discutibile.
Un uomo di cui ogni giorno esce una prova che lo sbugiarda, un uomo che ha fatto in modo che una donna venisse umiliata, sminuita e oltraggiata.
La violenza nei confronti di Maria Rosaria Boccia
Davanti all’evidenza di un uomo che ha sminuito una donna, la Botteri dovrebbe fare un passo indietro e con lei il sindaco di Napoli, Primo cittadino della terza città italiana per numero di abitanti, probabilmente invitato come padrone di casa svolgendosi l’evento nel capoluogo campano, ma fuori luogo per le finalità dell’incontro.
E mentre un ex ministro fedifrago e bugiardo viene aiutato a riabilitarsi nonostante le prove, Maria Rosaria Boccia viene tuttora insultata e resa oggetto di violenza verbale e menzogne da giornalisti compiacenti, da uomini di partito, da testate giornalistiche di parte. Probabilmente persone che ipocritamente pubblicheranno le scarpette rosse il 25 novembre e non lesineranno mimose l’8 marzo.
Paese culturalmente maschilista
Quanto sta accadendo all’imprenditrice campana è la conferma di un Paese profondamente e culturalmente maschilista in cui l’uomo può tutto e la donna deve faticare tre volte tanto per affermarsi. Alla Boccia è stato detto di tutto, rovina famiglie, arrampicatrice, sfruttatrice e quanto di più becero si possa affermare.
La Boccia era una professionista affermata molto prima che Sangiuliano incappasse sulla sua strada, è lui che ne ha chiesto la consulenza e l’appoggio. In qualsiasi registrazione telefonica si evince la risolutezza della Boccia, senz’altro non una arrampicatrice o una approfittatrice altrimenti i toni sarebbero stati ben altri.
La ex assistente di Sangiuliano insiste per pagare il treno e gli spostamenti con le sue tasche, mentre il ministro le ripete che può essere pagata dal ministero, chi è che approfitta? La Boccia che vuol pagare di tasca sua o il ministro che in virtù del suo potere vuole attingere a denaro pubblico? A voi le considerazioni del caso
I Social termometro del sentiment popolare, la Boccia per il popolo del web è colei che può far cadere il governo
L’errore in cui sono caduti Sangiuliano e coloro che lo appoggiano, è non aver compreso la potenza dei social e del web in generale. Si sono profusi in proclami a favore della parte che li sosteneva, ma poco hanno attecchito altrove. Una narrazione che continua ad essere a senso unico nonostante le prove documentate.
Maria Rosaria Boccia nonostante la compostezza mantenuta, nonostante la marea di fango che le è piovuta addosso, ha urlato la sua verità attraverso il web ed il suo popolo, quel popolo che non ragiona secondo logiche di partito, ma che ha l’onestà intellettuale di analizzare le prove portate, e che si è schierato subito dalla sua parte.
I profili social dell’imprenditrice campana e i suoi post sono pieni di like e commenti di incoraggiamento, quelli di Sangiuliano quasi deserti, la verità è che l’ex ministro non piace neanche ai militanti del suo partito e forse neanche la Meloni lo digerisce più di tanto. Il popolo non lo freghi, gli si possono raccontare migliaia di cose, ma poi valuta e decide e dal riscontro social non sembrano esserci dubbi da che parte stia.
Maria Rosaria Boccia meritava la nomina
Alla luce di tutto ciò ha avuto ragione Giovanna Botteri, (sì proprio lei), quando ospite de “L’Aria che Tira” ha affermato che la Boccia quella nomina firmata e poi strappata la meritava:
“Maria Rosaria Boccia meritava la nomina– ha detto la giornalista che intervisterà Sangiuliano a Napoli il 13 gennaio- la Boccia sta creando degli eventi ogni giorno. Chi meglio di lei?”
E poi ancora:
“Credo non ci sia nessuno in Italia più capace di lei di fare comunicazione, di finire in tv e sui giornali. Quindi…”
Tutto vero, ma teniamo a sottolineare che la Boccia ha dovuto fare tutto ciò per rivendicare la sua verità, contro chi ha cercato e cerca tuttora, di metterla all’angolo e sminuirla. Se quella nomina fosse arrivata, lei la avrebbe onorata e non avrebbe avuto bisogno di ricorrere ai social.
E allora contestazione all’evento?
Nel sottovalutare il seguito social della sua ex assistente, Sangiuliano e chi lo appoggia potrebbero aver commesso un passo falso. L’ex ministro potrebbe incorrere in una contestazione durante il suo evento, facendo sfigurare anche coloro che lo dovrebbero intervistare per l’operazione ripulitura.
Anche perchè, se come dice la Botteri (ed è vero), la Boccia riesce ad organizzare un evento al giorno per combattere per la verità, secondo voi non è capace di richiamare il suo popolo social per andare a contestare un ministro che sta approfittando della visibilità di una storia extraconiugale per vendere il suo libro?
Secondo noi, Sangiuliano sta rischiando grosso, sta cercando di vendere qualcuno o qualcosa che non c’è, sta cercando di spostare l’attenzione verso un libro, verso tematiche lontane da lui, mentre invece mezza Italia vorrebbe che chiedesse scusa agli italiani per le sue bugie e alla Boccia per averla infamata e sminuita.
L’altra mezza Italia, quella che difende l’ex ministro, si rende conto di cosa sia veramente accaduto, anzi ne ha contezza da tempo, ma tace per coprirlo e non fargli perdere definitivamente la faccia, anche se forse la ha persa da tempo.