Can Yaman, la Lucarelli rincara la dose sulla finta beneficenza, lui vola in Turchia
Can Yaman stravolge il suo look e se ne vola in Turchia in cui l’eco delle sue “gesta” italiane forse non è ancora arrivato. In verità in patria l’attore è più conosciuto per le sue vicende di gossip che per le sue gesta sul set, probabilmente tra i suoi connazionali sarà più libero di muoversi in discoteca senza essere assalito da over 50 urlanti ammaliate dai suoi pettorali. Questa mattina Selvaggia Lucarelli, prove alla mano, ha pubblicato su Il Fatto Quotidiano la seconda parte dell’inchiesta che sta conducendo sull’Associazione benefica “Can Yaman for children” attraverso la quale il “divo” turco dal 2023 sta girando la Penisola con il tour “Break the Wall”, per sensibilizzare sull’ansia e il disagio tra i giovani.
A quanto riferisce la Lucarelli, nella seconda parte della sua inchiesta, l’attore in questo tour “benefico” “è sempre accompagnato dal professor Francesco Pisani, direttore del reparto di neuropsichiatria infantile del Policlinico Umberto I di Roma”. Presidente e vicepresidente della Onlus sono Francesco Cirulli e Roberto Macellari, inseparabili accompagnatori di Yaman, i quali, una volta scoperchiata la pentola sui cachet spacciati per beneficenza sembrano essersi defilati e hanno risposto in maniera evasiva.
Cirulli, smentito con le fatture dai gestori delle discoteche, ha dichiarato la non esistenza di un cachet per l’attore turco : “Non c’è cachet, c’è una donazione a volte di 5.000, a volte di 3.000 alla Onlus. Can comunque adesso è molto impegnato e per il momento con la Onlus ci fermiamo”. Una affermazione che ha il sapore di una resa incondizionata dopo essere stati sorpresi con le mani nella marmellata. Macellari invece ha riversato tutte le responsabilità sul Presidente: “Io sono solo amico di Can, non so niente di cosa pagavano le discoteche, nelle discoteche ci vado per divertimento, ha fatto tutto il presidente”
Selvaggia Lucarelli, non è persona che scrive senza avere nulla in mano, con buona pace dei fan dell’artista, a cui diciamocelo chiaramente, che si siano fatti fregare poco interessa, almeno da quanto si evince sui social, basta però farsi un giro in incognito nei gruppi Telegram dedicati a Yaman per scorgere tutta la rabbia per come sono stati trattati dal proprio beniamino. Ma andiamo avanti, sul Fatto Quotidiano la Lucarelli va a fondo sulle serate di beneficenza, chiamando in causa le discoteche e i loro gestori.
“Il gestore della discoteca 24mila Baci di Latina spiega di aver donato 5 mila euro e che Can Yaman ha preso un cachet”. Il modus operandi è stato confermato anche da Edoardo Ascani, titolare del “Brahma” di Civitanova Marche, che ha ospitato una tappa del tour di Yaman il 25 marzo 2023: “Ho fatto due bonifici per beneficenza e poi ho dato una parte in cachet a Yaman, mi pare sui 25.000″. La Lucarelli scrive che “i soldi sono andati all’Associazione culturale PMM studios. Ovvero la Paolo Mascelloni Management, una società di artisti tra cui Garko e Giulio Berruti”.
Ma un esempio esemplificativo della macchina per far soldi messa in piedi da Can Yaman e soci viene dalla testimonianza di Luca Pizzolato, direttore dell’hotel Best Western Premier di Treviso :
“Al netto dell’Iva abbiamo incassato 54.327 euro. Spese per 53.000 euro, tra cui 5.300 euro che abbiamo dato in beneficenza alla Onlus, i costi per far alloggiare Yaman nella suite del Relais Monaco e le camere per il suo entourage. I biglietti aerei a/r da Roma per il suo cameraman e Susanna Parisi (compagna del vicepresidente Roberto Macellari). I biglietti del treno per il professor Pisani e l’alloggio, vari ncc. Yaman è venuto in auto con Cirulli e Macellari. Il catering dell’evento e il deejay. Poi un cachet per Yaman attraverso un bonifico a un’altra società. Yaman ha preso un pò meno di 30 mila euro per la comparsata, comunque questo evento non lo rifarei più”
Praticamente su 53.000 euro di incasso escluse le spese, circa 30.000 euro sarebbero finiti a Yaman e 5.300 alla Onlus, l’attore oltre al ricco cachet per la comparsata si è fatto anche pagare la suite. Ma non finisce qui, che qualcosa di opaco ci fosse nell’operazione “solidarietà” promossa da Yaman, si è evinto anche al momento dell’inaugurazione del polo di neuropsichiatria infantile del Policlinico Umberto I di Roma, quello stesso ospedale che oggi sembra prendere le distanze dal “divo”.
In quella occasione Yaman scrisse sui social quanto tenesse a partecipare all’evento, per poi fare marcia indietro e non presentarsi, quando in conferenza stampa si capì chiaramente che la sua associazione aveva fatto solo una piccolissima parte e non ristrutturato tutto il reparto come Yaman annunciava da mesi.
A tutto ciò si aggiungono i sospetti sulle ricevute per le donazioni, non emesse o emesse in maniera strana, a volte anche cumulative e tra l’altro non scaricabili dalle tasse in quanto non riportano “evento benefico”, ma soltanto “evento di Can Yaman”. Insomma una gestione poco trasparente della quale settimana dopo settimana stanno emergendo tutte le ombre.
Esse “jornalista” deixa bem claro , a muito tempo , seu ódio ao ator . Já fez publicações em seu ig , em que foi massacrado por sua opinião pouco técnica…sempre parcial , não é digno de ser levado a sério. Obviamente devem receber dinheiro , assim como Lucarelli e ADC , para difama-lo ! Acusações graves só se fazem quando há provas ! Senão é crime de difamação!