Clinton, la biografia, “Non ho mai chiesto scusa a Monica”
Bill Clinton ha rappresentato per anni, durante la sua presidenza degli USA, l’immagine del self made man, un uomo diventato giovanissimo governatore dell’Arkansas ed approdato a 46 anni alla Casa Bianca. Terzo presidente più giovane ad essere eletto nella storia americana, durante il suo mandato gli Stati Uniti, hanno vissuto uno dei più lunghi periodi di pace e prosperità economica di sempre. Tra i suoi provvedimenti più importanti il North American Free Trade Agreement e la controversa politica Don’t ask, don’t tell che doveva rappresentare un passo intermedio verso la piena integrazione dei militari omosessuali.
Nel suo secondo mandato Clinton riuscì a far passare una riforma del welfare che ha fornito assistenza sanitaria a milioni di bambini. Tutto questo fino a quando nel 1998 venne sottoposto ad impeachment per falsa testimonianza e ostruzione della giustizia dopo lo scandalo Lewinsky. La allora stagista dichiarò di essere stata obbligata a praticare una fellatio al presidente, ma quest’ultimo venne assolto dal Senato.
Negli ultimi tre anni del suo mandato, il bilancio federale ha avuto un avanzo primario positivo. Clinton ha lasciato la carica con il più alto indice di gradimento mai ottenuto da un presidente dopo la seconda guerra mondiale. Da quel momento, è stato impegnato in discorsi pubblici e programmi umanitari.
Da diverse fonti l’ex presidente, adesso 78enne, è citato come uno dei più grandi comunicatori del Novecento. Clinton ha scritto diversi libri, l’ultimo dei quali “Citizen”, sarà in libreria dal prossimo 19 novembre. Intervistato dal The Guardian, Clinton ha parlato della frustrazione procuratagli dalle domande sul caso Lewinsky. L’ex presidente ha chiesto scusa pubblicamente per quanto accaduto, ma non ha mai chiesto scusa direttamente a Monica.
In un passaggio del libro Clinton ricorda quando nel 2018, ospite del programma della NBC, fu colto di sorpresa da una domanda del conduttore, Craig Malvin, che citando il movimento Me Too, chiese se si sarebbe dimesso se la stessa cosa che aveva innescato il suo impeachment fosse accaduta allora, proprio in funzione della nascita del movimento.
All’epoca l’ex presidente rispose che la pensava allo stesso modo di 20 anni prima, cioè che l’impeachment era illegittimo. Nel libro in uscita, Clinton è tornato su quell’episodio, raccontando che quell’intervista non è stata senz’altro uno dei suoi momenti migliori :
“Mi sono sentito malissimo allora. Ho detto che mi ero scusato con lei e con tutti gli altri a cui avevo fatto del male. Sono stato colto di sorpresa da quello che è successo dopo. Ho lottato per contenere la mia frustrazione mentre rispondevo che, sebbene non le avessi mai parlato direttamente, avevo detto pubblicamente in più di [una] occasione che mi dispiaceva.”
L’ ex presidente conclude il racconto dell’episodio, scrivendo che in un primo momento se la è presa con il conduttore, ma poi riflettendo ha realizzato che è sempre più facile prendersela con gli altri, quando non si ha voglia di prendersela con sé stessi :
“Il conduttore era giovanissimo, all’epoca dei fatti e probabilmente non era stato adeguatamente informato. In ogni caso, è sempre meglio riservare la rabbia per ciò che accade agli altri, non a se stessi, poi ho riflettuto”
A chiusura del racconto sul suo impeachment, Clinton nel libro augura il meglio a Monica, ma ancora una volta, non si scusa :
“Monica ha fatto un sacco di lavoro buono e importante negli ultimi anni nella sua campagna contro il bullismo, guadagnandosi il meritato riconoscimento negli Stati Uniti e all’estero. Non le auguro altro che il meglio.”
Nonostante le riflessioni sull’accaduto, nonostante siano passati 26 anni, nonostante Clinton goda ancora di enorme popolarità, l’ex presidente ancora non riesce a scusarsi con la Lewinsky. Erano gli anni ’90 e allora, come adesso, nonostante sia intercorso oltre un quarto di secolo, la donna fu etichettata come una provocatrice in cerca di consensi e l’uomo come la vittima. Anche nella democraticissima, (solo di facciata), America, accade questo e dai discorsi di Trump il sentiment non sembra essere cambiato.
E la Lewinsky? è ora un’attivista anti-bullismo, oratrice pubblica e scrittrice. Nel 2021 il programma Today le ha chiesto se pensa che Clinton le debba delle scuse. Ha risposto:
“Non ne ho bisogno. Dovrebbe volersi scusare, nello stesso modo in cui voglio scusarmi ogni volta che ne ho l’occasione, con le persone che ho ferito, e che le mie azioni hanno ferito”.