Cuba, collasso rete elettrica nazionale, blackout diffusi

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Le testimonianze dei residenti
“Stavo per sedermi quando è saltata la corrente. Non ho più nemmeno fame, mi è stata tolta all’improvviso”, ha detto il cinquantenne all’AFP. “Questa situazione è insostenibile, nessuno può vivere così”.
A causa di un sistema elettrico usurato, l’isola di 9,7 milioni di abitanti ha subito tre blackout diffusi negli ultimi tre mesi del 2024, due dei quali sono durati diversi giorni ciascuno.
Questa situazione si aggiunge alla crisi economica più profonda che il paese comunista abbia mai attraversato negli ultimi 30 anni, che ha causato carenze di cibo, medicine, carburante e un’inflazione galoppante.
“Alla luce dell’inaspettata interruzione del sistema elettrico nazionale, stiamo già lavorando instancabilmente per il suo recupero più rapido”, ha insistito il primo ministro Manuel Marrero Cruz, in un post su X.
Primo blackout generale del 2025
La notte di venerdì ha segnato il primo blackout generale del 2025, ma in gran parte dell’Avana i cittadini devono affrontare interruzioni di corrente quasi quotidiane della durata di quattro o cinque ore, mentre nelle province rurali i periodi senza elettricità possono durare 20 ore o più.
Le otto centrali termoelettriche di Cuba, quasi tutte entrate in funzione negli anni ’80 o ’90, subiscono guasti di routine.
E le chiatte elettriche galleggianti turche che contribuiscono a potenziare la rete elettrica nazionale cubana sono alimentate con costoso carburante importato, la cui disponibilità è spesso scarsa.
Di fronte a questa urgente necessità, Cuba sta lavorando intensamente per installare almeno 55 parchi solari con tecnologia cinese entro la fine dell’anno.
Secondo le autorità, queste strutture genereranno circa 1.200 megawatt di energia, pari a circa il 12 percento del totale nazionale.
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