Curve a delinquere, interrogato Simone Inzaghi, si complica la situazione dell’Inter
Sono cominciati gli interrogatori dei tesserati dei club nell’ambito dell’operazione “Doppia Curva” che ha praticamente decapitato le tifoserie ultras di Inter e Milan e portato alla luce un losco giro d’affari in cui il calcio era pretesto per illeciti, quali racket sui biglietti e pizzo per parcheggi e commercianti all’esterno dello stadio di San Siro. Dalle intercettazioni sono emersi colloqui telefonici tra i capi delle Curve e calciatori e dirigenti dei club milanesi, la posizione dei nerazzurri sembra però più complessa in quanto si sono riscontrati collusioni tra i capi ultras e la criminalità organizzata.
In questo quadro abbasta inquietante si è inserito l’interrogatorio dell’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi. Al mister campione d’Italia, al momento non indagato, i magistrati hanno chiesto chiarimenti su una intercettazione con Ferdico, capo della Nord dell’Inter, in cui l’ultrà finito in manette il 29 settembre scorso, chiede un maggior numero di biglietti per la finale di Champions di Istanbul del 2023 contro il Manchester City. Nella telefonata Ferdico chiede al mister che siano dati in mano agli ultras 200 biglietti in più rispetto a quelli concessi non lesinando anche qualche “consiglio” tecnico:
“Te la faccio breve mister: ci hanno dato mille biglietti. Noi ci siam fatti due conti: ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli. Ma non per fare bagarinaggio. Arriviamo a 1.200? dai mister, a proposito tiriamo fuori la garra (il coraggio, la determinazione ndr) metti un’altra punta”
Richiesta a cui Inzaghi risponde:
“Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta. Marco, mi attivo e ti dico cosa mi dicono”
Una intercettazione in cui emerge una sorta di sudditanza psicologica del club nei confronti dei tifosi, sudditanza che Inzaghi avrebbe rispedito al mittente nel corso dell’interrogatorio sottolineando di non essere mai stato minacciato dalla Nord, che a lui interessa il sostegno per la squadra e che lo aveva parecchio indispettito lo sciopero del tifo in occasione della finale di Coppa Italia all’Olimpico di Roma che l’Inter aveva giocato contro la Fiorentina.. Sciopero appunto organizzato a causa della poca “collaborazione” tra club e tifosi…
“Rappresentai alla società, alla dirigenza, ma non ricordo a chi, la richiesta di Ferdico” avrebbe dichiarato Inzaghi ai magistrati, aggiungendo che una volta ricevute rassicurazioni dalla Società chiamò il capo ultrà per tranquillizzarlo: “Ho fatto quello che dovevo fare. Il mio desiderio era che ci fossero i tifosi della squadra per poterla incitare. Ho letto il messaggio che la curva non avrebbe cantato alla finale. Io mi sono imbestialito. Non con i tifosi, con la società” Dopo la “mediazione” di Inzaghi i biglietti per gli ultras sono arrivati 1550, rivenduti a prezzi esorbitanti, fino a 10 volte il prezzo effettivo.
Per quanto riguarda l’omicidio di Belocco, l’affiliato con l”ndrangheta, tra i capi della Nord, il mister ha dichiarato di averne sentito parlare, ma di non aver avuto mai rapporti con lui “Di Bellocco ho saputo chi fosse dai giornali. So chi è Beretta, ma non ho mai avuto rapporti con lui” Una deposizione dalla quale appaiono chiari i contatti tra tifosi e club, nonchè scambi di favori, comportamento vietato ai tesserati e che se per la giustizia ordinaria potrebbe costituire un fatto a latere, per quella sportiva potrebbe portare a sanzioni gravissime per i nerazzurri.
Nei prossimi giorni saranno ascoltati Zanetti e Skriniar, vice presidente e ex calciatore dell’Inter e per quanto riguarda la sponda milanista il capitano rossonero Calabria. La posizione di Zanetti sembrerebbe la più delicata, secondo le intercettazioni in mano alla Mobile, il vice presidente alzò il telefono per informare la Nord di prestare attenzione in quanto era venuto a conoscenza che la polizia stava indagando su loro.