Egitto, l’attacco di uno squalo uccide un turista italiano
In Egitto, nella zona Nord di Marsa Alam, due turisti italiani sono stati attaccati da uno squalo.
Gianluca Di Gioia, 48 anni, romano, non ce l’ha fatta. Peppino Frappani, 69 anni, originario della provincia di Cremona che ha tentato di salvare l’amico Gianluca dall’attacco dello squalo tigre, è rimasto ferito, non in maniera grave.
La notizia, confermata poi dalla Farnesina, è stata data dal console di Mosca a Hurghada.
Il ministro dell’ambiente egiziano ha riferito che entrambi i sub sono stati trasportati all’ospedale di Port Ghalib, circa 30 miglia a nord di Marsa Alam.
Il ministero ha affermato che l’attacco è avvenuto in acque profonde, al di fuori della zona di balneazione designata, nei pressi dei moli nel nord di Marsa Alam, aggiungendo che era vietato nuotare fuori dai moli e che questi sarebbero rimasti chiusi per due giorni a partire da lunedì.
Anche in Australia, Luke Walford, 40 anni, pastore protestante, è stato ucciso da uno squalo mentre era intento a praticare pesca subacquea.
Il Mar Rosso è una delle principali destinazioni turistiche, meta ambita dagli amanti delle immersioni grazie alla sua fauna marina; Marsa Alam è una città costiera egiziana nota per le sue barriere coralline e le sue spiagge.
Gli attacchi mortali degli squali sono un evento quasi annuale nel Mar Rosso egiziano, dove gli esperti marini avvertono che l’edilizia non regolamentata, la pesca eccessiva e le pratiche turistiche irresponsabili contribuiscono a modificare l’ecosistema e il comportamento degli squali.
L’ultimo incidente simile si è verificato nel giugno 2023, quando uno squalo tigre ha ucciso un cittadino russo a Hurghada, un’altra città costiera sul Mar Rosso a nord di Marsa Alam.
Vladimir Popov, 23 anni, è stato circondato dallo squalo tigre “tritacarne” prima di essere trascinato sott’acqua, mentre urlava: “Papà, salvami!”
I turisti si sono precipitati fuori dall’acqua mentre gli spettatori inorriditi gridavano a Vladimir di allontanarsi a nuoto dallo squalo prima che venisse sbranato a morte.
Lo squalo tigre è stato poi catturato e trascinato a terra da una barca, prima di essere ucciso a colpi di manganello sulla spiaggia “per vendetta”.
Lo squalo è stato sezionato da specialisti, che hanno trovato i resti del giovane all’interno del suo intestino, secondo quanto riportato dal quotidiano Al Arabiya.
Un anno prima, due donne sono morte in un attacco, a 200 metri l’una dall’altra, vicino a Hurghada. Una delle vittime si chiamava Elisabeth Sauer, 68 anni, che era stata attaccata più o meno nello stesso periodo di un turista rumeno.
La Sauer stava nuotando in acque poco profonde, utilizzando uno snorkel con pinne, non lontano dalla spiaggia, e ha detto al suo compagno, un austriaco di origine egiziana: “Torno dentro un attimo”.
Il filmato poi la mostra mentre cerca disperatamente di mettersi in salvo con l’aiuto di una pinna, mentre le acque intorno a lei diventano rosso scarlatto.
Gli spettatori terrorizzati hanno cercato di distrarre il predatore, che si ritiene fosse uno squalo mako o uno squalo pinna bianca oceanico, ma nessuno è intervenuto per aiutarla.
In qualche modo è riuscita a raggiungere la riva ed è stata portata al Nile Hospital, dove non è stato possibile rianimarla, secondo un funzionario egiziano. Si ritiene che sia morta per lo shock causato dal dolore, molto probabilmente un infarto.