Fake news, le più condivise in Italia nel 2024
Fake news, le più condivise nel 2024
Negli ultimi 12 mesi, il panorama globale della disinformazione ha visto un’esplosione di notizie false, capaci di generare milioni di interazioni online.
Secondo una ricerca condotta da Socialcom con la piattaforma Socialdata, ben 36 milioni di post sono stati etichettati come fake news, generando oltre 1.687 milioni di interazioni.
Anche in Italia il fenomeno è significativo, con 448mila menzioni e 25 milioni di interazioni. Ecco una panoramica dei casi più eclatanti del 2024:
Musk e Zuckerberg: la protesta digitale
Tra le bufale più discusse, spiccano le immagini di Elon Musk e Mark Zuckerberg ritratti in situazioni surreali, come in una vasca idromassaggio o abbracciati su un letto.
Create con l’Intelligenza Artificiale, queste immagini hanno generato oltre 75mila interazioni, utilizzate dagli utenti come provocazione per denunciare l’inefficienza delle piattaforme social nel contrastare la disinformazione.
Il Caso Imane Khelif: fake news e sport
La pugile algerina Imane Khelif è stata oggetto di speculazioni sulla sua identità di genere dopo la squalifica dai Mondiali del 2023 per livelli di testosterone fuori norma.
Le voci secondo cui fosse transgender si sono diffuse rapidamente, alimentate dalle crescenti discussioni sulla partecipazione degli atleti transgender nelle competizioni sportive.
In realtà, Khelif soffre di iperandrogenismo, una condizione che non implica il cambio di genere. Questo caso ha raccolto quasi 98mila interazioni online.
Beyoncé, Jay-Z e le accuse smentite
Negli Stati Uniti, una controversa intervista rilasciata dalla cantante Jaguar Wright ha accusato Beyoncé e Jay-Z di gravi crimini, come il coinvolgimento in traffici sessuali.
Le affermazioni, ritenute false e prive di fondamento, hanno scatenato un’ondata di reazioni fino alla rimozione ufficiale dei contenuti dal programma. Questa bufala ha generato oltre 90mila interazioni.
Il concerto di Madonna in Brasile
Il concerto gratuito di Madonna a Rio de Janeiro ha scatenato polemiche sulla presunta sponsorizzazione dell’evento da parte del governo brasiliano.
La notizia, smentita ufficialmente, è risultata falsa: il concerto è stato finanziato da sponsor privati con contributi minimi dalle istituzioni locali.
Nonostante ciò, il dibattito ha prodotto 134mila interazioni.
Fake news e tensioni sociali nel Regno Unito
In seguito a un omicidio di tre bambine a Southport, nel Regno Unito, gruppi di estrema destra hanno diffuso la falsa notizia che il colpevole fosse un migrante, alimentando tensioni razziali.
Questo episodio ha generato 144mila interazioni, mettendo in evidenza il ruolo delle fake news nel polarizzare le opinioni pubbliche.
Diodato, Ghali e il Caso Moro
In Italia, un caso di vandalismo digitale ha visto modificare la pagina Wikipedia di Aldo Moro, attribuendo il suo rapimento ai cantanti Diodato e Ghali.
Questo episodio, simbolo delle vulnerabilità delle piattaforme collaborative, ha raccolto 11,7mila interazioni, evidenziando l’importanza della tutela della memoria storica.
Alieni a Miami: l’episodio virale
Un video diffuso su TikTok mostrava una figura apparentemente aliena a Miami, scatenando teorie complottiste.
In realtà, si trattava di un’ombra distorta. Questo contenuto ha raccolto 109mila interazioni, dimostrando come l’apparente mistero possa diventare virale in pochi istanti.
Satira e deepfake: Salvini e la modella virtuale
Anche Matteo Salvini è stato al centro di una bufala: un fotomontaggio lo ritraeva con l’orecchio bendato per alimentare un parallelo con Donald Trump, ferito in un attentato.
La foto, chiaramente satirica, è stata usata per creare un’immagine distorta del leader politico, ma la notizia è stata rapidamente smascherata come una bufala, alimentata solo da intenti denigratori.
Nel frattempo, la modella virtuale Emily Pellegrini, creata con tecnologie di deepfake, ha affascinato milioni di utenti, dimostrando il confine sempre più sottile tra reale e virtuale.
In realtà, Emily non esiste, ma si trattava di una creazione realizzata con l’intelligenza artificiale, progettata per rappresentare un ideale di perfezione fisica e comportamentale.
La sfida alla disinformazione digitale
La disinformazione online si conferma una delle principali sfide della nostra epoca, capace di influenzare opinioni pubbliche e generare tensioni sociali.
La ricerca di Socialcom evidenzia l’urgenza di politiche più efficaci per regolamentare i contenuti sulle piattaforme digitali e contrastare la diffusione delle fake news.