Fedez e gli affari con Lucci, Old Fashion e tattoo, le donne dei capi le cassiere delle operazioni illecite
“Posso? È una brava persona, è carino. È che non mi va di guidare, non sono bravo a guidare la sera, faccio cag**e, quindi faccio guidare lui” Fedez parla al telefono con Luca Lucci, il capo degli ultras del Milan finito in manette domenica notte, il rapper non sa che quello che reputa un futuro socio in affari ha il telefono sotto controllo, parla quindi liberamente di un incontro a casa di Lucci per parlare della trattativa per l’acquisizione dell’Old Fashion, ma soprattutto della creazione in società di una catena di tattoo, chiede se si può fare accompagnare da un amico, uno tranquillo.
Scansorosciate, un paesino di 10000 anime alle porte di Bergamo, non è abituato a vedere le Ferrari transitare sulle proprie vie, la supercar di Fedez non passa inosservata, gli abitanti del piccolo centro immaginano che nella villa con piscina di Lucci non sempre ci si incontra soltanto per stare insieme tra amici, ma anche per altro. E’ gennaio 2024, il caso Balocco è scoppiato da un mese e riempie i giornali, ma Fedez ha bisogno di portare a termine due affari che gli stanno particolarmente a cuore, l’acquisizione dell’Old Fashion, uno dei locali storici di Milano, ma soprattutto un progetto legato ai tatuaggi, una catena di tattoo shop dell’ultrà, che sfruttando l’immagine di Fedez vuole entrare nei salotti di Milano, magari con un negozio in zona Duomo.
A parlare del progetto che Lucci aveva con Fedez è Raffaella Grassi al Corriere della Sera, la donna è reputata la cassiera dei capi ultrà insieme a Debora Turello, sono le fidanzate dei capi delle curve arrestati. La Grassi a differenza della Turello non è indagata, ma gli inquirenti sono certi che erano loro le tenutarie degli incassi illeciti derivanti dagli affari degli ultrà, queste le parole della Grassi compagna di Lucci al Corriere :
“Mi ha detto: adesso parlo con Fedez, perché se vuole gliene faccio aprire uno in Duomo. Perché anche se paga 30mila euro di affitto… lui e la Ferragni, vengono gli stranieri, mi faccio pagare mille euro un tatuaggio di una scritta”
Ed è così che Lucci comincia ad aprire negozi in franchising “Barber Shop e tattoo“, intestando tutto a uomini di fiducia che fungono da prestanomi, dalle indagini della Mobile di Milano, tra coloro che hanno “aiutato” Lucci ci sono Fabiano Capuzzo (anche lui Curva Sud) e Emis Killa, altro rapper non indagato ma perquisito, in casa sua sono stati trovati coltelli, tirapugni, un taser e 40mila euro in contanti. Ma non finisce qui, oltre all’affare dei tatuaggi, tra Lucci e Fedez si parla anche della Boem, la bibita energetica di Fedez e Lazza, che nei loro pensieri deve essere venduta in esclusiva all’interno dello stadio, proprio grazie all’intercedere di Lucci. E’ proprio il capo degli ultras della Curva Sud del Milan a vantarsi per la fiducia di Fedez in una intercettazione:
“Sono contento che lo ha proposto a me, giuro. Siamo amici, il calcio non c’entra, a Fedez non gliene frega un c***o, non sa niente di calcio, non capisce niente. Mi fa morire dal ridere”
Dall’amicizia dei due matura l’idea di Rosiello come bodyguard di Fedez quando il rapper chiede a Lucci una persona fidata a protezione di sè stesso e della sua famiglia, ma che non abbia “tatuaggi del duce in faccia”. Nella notte del 22 aprile, quando Cristiano Iovino viene pestato, Rosiello è l’ombra di Fedez, prova a coprirlo, ma non può evitare che le telecamere di sorveglianza lo rendano riconoscibile.
Il Corriere della Sera traccia un quadro di Luca Lucci lo scorso giugno riportando una intercettazione :
“Sai qual è la mia paura? Che sono un personaggio…Capo della curva, amico di Salvini!”. Già, proprio Salvini, d’altronde quella foto del 2018, in cui l’ultrà stringe la mano all’allora ministro dell’Interno, è ancora negli occhi di molti benchè il ministro dica si sia trattato di uno scatto casuale, Lucci lo definiva amico.