Festival di Sanremo, al via il bando per l’organizzazione

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Il Festival di Sanremo 2026 pur essendo lontano nelle date, non è mai stato così vicino per quanto riguarda la macchina organizzativa. Chi prenderà in mano le redini dei prossimi festival? Il TAR della Liguria ha predisposto che l’affidamento della kermesse sia attribuito attraverso gara pubblica.
Il Comune di Sanremo, pur avendo fatto ricorso, nel silenzio assordante dei giudici, ha deciso di emettere il bando, spiazzando di fatto la Rai che non si aspettava probabilmente una decisione così repentina da parte dell’amministrazione della città dei fiori.
La Rai resta in vantaggio sull’organizzazione dei prossimi festival, sia per un fatto identitario tra Sanremo e la Tv di Stato, sia perché al momento nessuna televisione è sembrata essere intenzionata a sobbarcarsi una macchina organizzativa così complessa, non solo, il bando proposto dall’amministrazione comunale, sembra forgiato in modo da far desistere qualsiasi altro operatore.
La gara riguarda l’organizzazione delle edizioni 2026, 2027, 2028, con eventuale proroga per massimo 2 anni. Il corrispettivo per il Comune non dovrà essere inferiore a 6 milioni e 500mila euro, il 30% in più rispetto ai 5 milioni fino ad oggi percepiti.
La procedura divisa in due fasi
Il Comune di Sanremo ha suddiviso la procedura in due parti: la prima, selettiva, che riguarderà la pubblicazione di un avviso pubblico per individuare il partner, la seconda invece negoziale vera e propria, che consentirà al Comune di quantificare i termini finali della convenzione direttamente con il partner uscito dalla prima fase.
I requisiti per partecipare al bando e le spese
Potranno partecipare alla gara solo gli operatori capaci di fornire un servizio di diffusione nazionale in chiaro, che siano titolari di almeno un canale generalista e che possano dimostrare di essere capaci di organizzare eventi di particolare rilevanza. Come sopra detto, l’operatore individuato dovrà riconoscere al Comune un corrispettivo non inferiore a 6 milioni e 500mila euro rispetto ai 5 milioni previsti attualmente dalla convenzione.
In aggiunta il medesimo operatore dovrà versare all’amministrazione comunale una percentuale non inferiore all’1 per cento sugli introiti legati ai proventi derivanti dalla pubblicità e dallo sfruttamento dei marchi concessi.
Qualsiasi ulteriore costo sostenuto per la realizzazione dell’evento sarà a carico dell’operatore, compreso l’allestimento di un palco esterno sul quale dovranno esibirsi gli artisti del Festival o ospiti di pari importanza artistica con collegamento in diretta durante le serate.
A carico del Comune resterà invece la scelta della sede dell’evento (teatro Ariston) e il relativo pagamento del costo di affitto.
Gli altri eventi da mandare in onda nel corso della stagione
Oltre a sobbarcarsi quanto previsto dal bando per l’organizzazione del festival, l’operatore vincitore della gara si impegnerà a trasmettere le manifestazioni “Sanremoinfiore” e un altro evento a scelta dell’amministrazione nonché realizzare e trasmettere in diretta o in leggera differita (a proprie cura e spese) almeno altre due manifestazioni da concordare con il Comune.
Il commento del sindaco di Sanremo Alessandro Mager
Contestualmente alla presentazione del bando, il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager ha ringraziato gli uffici comunali e sottolineato quanto ciò che è stato proposto rispecchi le aspettative di sviluppo dell’amministrazione:
“Ho voluto seguire personalmente ogni passaggio di questa pratica, insieme all’assessore Alessandro Sindoni e ringrazio tutti gli uffici comunali coinvolti che fin dal pronunciamento del Tar hanno lavorato scrupolosamente per arrivare nei tempi prefissati a questo risultato, coadiuvati dai nostri consulenti legali.
Ritengo che gli indirizzi espressi oggi in delibera rispecchino le nostre aspettative di sviluppo, in linea con la grande crescita del Festival di Sanremo registrata negli ultimi anni, uno sviluppo che vogliamo declinare non solamente in un aumento del corrispettivo, coerentemente con l’incremento di valore del marchio, ma anche con nuove forme di collaborazione sul territorio”.
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