Fudasca, in Immagina beat rilassati e melodie soft con la voce di Tredici Pietro, Mecna e Francesca Michielin
Lo scorso 20 settembre 2024 Fudasca, songwriter e producer romano attivo in Italia e all’estero, ha pubblicato Immagina, brano che vede la partecipazione speciale di Tredici Pietro, Francesca Michielin e Mecna.
Dopo i singoli d’esordio Lentiggini feat. Alfa e Tredici Pietro e Borotalco feat. Memento e Assurditè, ritorna con un singolo in cui mette insieme artisti e generi diversi, mantenendo sempre il suo marchio sonoro distintivo.
Tredici Pietro, figlio di Gianni Morandi, è un rapper italiano noto per il suo stile fresco e innovativo; Mecna, rapper e cantante con uno stile che combina rap, pop e atmosfere malinconiche, ha già collaborato con Fudasca su vari progetti, portando le sue liriche emozionali su produzioni che enfatizzano beat atmosferici e malinconici, e poi Francesca Michielin, una delle voci più versatili della scena pop italiana.
Cosa può essere venuto fuori da una combinazione così variamente assortita?
Immagina è un mix di elementi dream pop, lo-fi e hip-hop, caratterizzato da atmosfere malinconiche e intime, con un sound minimalista.
Tratto distintivo di Fudasca, anche Immagina tende a mescolare beat rilassati con melodie soft e accenni di strumenti acustici, come la chitarra, creando un senso di nostalgia e calma.
Il brano racconta un amore ormai finito, non soltanto perché l’amore è scemato ma anche perché le circostanze hanno contribuito.
E’ un dialogo di una coppia dove le rime, più crude e dure, vengono cantate dai due rapper a cui fa da contraltare la voce morbida e soffusa di Francesca.
Un dialogo che piano piano si esaurisce, che non ha un lieto fine: l’amore frenetico di una coppia contemporanea risucchiato dalla fugacità e contrapposto ad un amore di altri tempi, l’idealizzazione di qualcosa che sembra non potremo mai avere.
Il linguaggio è semplice e diretto, la Michielin apporta un tocco di raffinatezza, amplificando le vibrazioni malinconiche e sognanti della traccia, senza mai sovraccaricare il suono delicato di base.
Nel complesso, le sonorità riportano ad un abbraccio caldo in un pomeriggio piovoso, con una texture ricca di emozioni ma sempre sottotono, capace di trasportare l’ascoltatore in uno stato di calma e introspezione.
Il brano ricorda molto Fuoco di paglia di Mace con Marco Mengoni, Gemitaiz e Frah Quintale.
La combinazione di elementi così’ diversi tra loro, come aveva già fatto il producer milanese, ha dato vita ad un esperimento riuscito e convincente, attuale seppur lontano dalla tipica proposta mainstream a cui il rap ci ha fin troppo ampiamente abituato.