Gabriele Muccino corregge Bruno Vespa “Affermazioni false e fuorvianti”
La linea filo governativa di Bruno Vespa colpisce ancora, ma questa volta invece di fare arrabbiare gli oppositori del Governo ha fatto arrabbiare il mondo del cinema, in particolare Gabriele Muccino. Il regista de “L’ultimo bacio” e “Baciami ancora”, per citare alcuni suoi successi, con un lungo post su Instagram ha voluto fare delle precisazioni circa alcune affermazioni del giornalista nel corso di una delle ultime puntate di Porta a Porta.
Motivo della piccata precisazione del regista la comunicazione errata circa il tax credit produzione, spacciato in trasmissione da Vespa come un sussidio dello Stato ai registi. Una affermazione che ricorda molto da vicino una dichiarazione di Sangiuliano di qualche tempo fa, nella quale sosteneva che i Governi di sinistra, avevano elargito ingenti somme di denaro per aiutare i registi “amici” affinchè potessero produrre i propri film. “Si fanno dare milioni di euro dallo Stato per produrre film che vedono 4 persone” affermò in maniera tronfia l’ex ministro in un incontro con i propri sostenitori in campagna elettorale.
Il buon Bruno evidentemente, dimentico delle volte che i registi e i loro film hanno contribuito a fare da traino al suo talk show o si sono seduti nel suo salotto portando spettatori al programma, ha colpito duro sul cinema per strizzare l’occhio alla maggioranza di turno e probabilmente per appoggiare indirettamente Sangiuliano. Per dare una lettura precisa di quella che da subito è sembrata una affermazione bislacca, Muccino ha scritto :
“I compensi dei registi e il tax credit:
Bruno Vespa ha affermato pochi giorni fa a “Porta a Porta” che i compensi dei registi sono stati pagati dallo Stato.
Questa affermazione è del tutto errata e fuorviante.
Il tax credit produzione non è un sussidio diretto, ma un incentivo che permette alle case di produzione di dedurre dai debiti fiscali parte dei costi di produzione, tra cui rientrano anche i compensi dei registi. Questo strumento è pensato per incentivare la produzione di contenuti culturali, non per finanziare i registi personalmente.
1) il tax credit ha un limite rispetto al costo dell’intera opera (max 40 per cento del costo complessivo);
2) a questo limite se ne aggiunge un altro, perché i costi relativi alle voci “Soggetto e sceneggiatura”, “Direzione”, “Attori principali”, così detti “costi sopra la linea”, e quindi anche quelli per i registi, sono ammissibili solo nella misura massima del 30 per cento del costo complessivo di produzione.”
Pertanto non si tratta di compensi statali per i registi, ma di incentivi per favorire la produzione e diffusione di film e contenuti culturali. Una strumentalizzazione bella e buona quella di Vespa, che ha fatto leva sulla scarsa competenza in materia della stragrande maggioranza del pubblico, per sparare in televisione una notizia per nulla aderente con la realtà. Muccino ha pertanto continuato la sua esternazione, sottolineando quanto la cattiva informazione di Vespa e la sua strumentalizzazione rischino di danneggiare uno dei settori più rilevanti della cultura e dell’industria italiane
“Quindi, il beneficio fiscale riguardante anche i compensi dei registi – che non si tratta appunto di un contributo diretto – è solamente una quota minore dell’insieme dei costi dell’opera.
Sostenere perciò che con i soldi dei contribuenti siano pagati direttamente i compensi dei registi è falso e strumentale a danneggiare uno dei settori più rilevanti della cultura e dell’industria italiane.
L’industria del cinema infatti, prima di essere piegata da una legge profondamente sbagliata, creava, fino ad un anno fa, circa 65.000 posti di lavoro e ne sosteneva oltre 114.000 nelle filiere connesse.
Aveva anche un impatto positivo sull’occupazione femminile e giovanile, con percentuali più alte della media nazionale. Potrei andare avanti ma lo spazio è limitato.”
Infine Muccino chiede nel post al neo ministro Giuli di fare quanto in suo potere per rimediare agli innumerevoli danni fatti al cinema italiano :
“Il mio lavoro non è quello di correggere un informazione costruita su basi sbagliate. Spero che il nuovo Ministro della Cultura Giuli, rimedi agli innumerevoli danni fatti e migliori anzi ciò che c’era di migliorabile nella vecchia legge per il cinema, invece che farla completamente a pezzi. Buon Lavoro a tutti.”
Il post suffragato dai like di colleghi e utenti ha mietuto parecchi consensi, non sappiamo se Vespa risponderà a Muccino o si armerà di una nuova strumentalizzazione per controbattere al regista.