Per Il Grande Fratello l’8 gennaio non è stata una data qualsiasi, nella stessa data nel 2020, Alfonso Signorini ha cominciato la sua opera di demolizione del reality. In 5 anni di conduzione, il direttore editoriale di CHI, amico di lunga data dei Berlusconi, ha cominciato a indebolire pian piano il programma dalle fondamenta, fino a farlo diventare, un ricettacolo di personaggi in cerca di visibilità.
A tutto ciò si sono aggiunti, la mancanza di regole, lo sdoganamento di bestemmie, offese, violenza e sessismo, il tutto condito da schemi autorali, che hanno fatto somigliare quello che era un format collaudatissimo, ad un gioco di ruolo.
Non solo, il dilatamento infinito della durata, praticamente raddoppiata rispetto all’idea originale, ha portato a una fidelizzazione dei personaggi con il pubblico a casa, tanto da farli diventare per i soggetti più fragili, delle persone di famiglia. Il Grande Fratello non educa, è foriero di messaggi negativi e soprattutto provoca sudditanza psicologica in chi lo guarda.
Ciò che è accaduto mercoledì sera, oltre a rappresentare uno dei momenti più bassi nella storia del reality e forse della televisione, ha confermato che a conduttore e autori dei telespettatori importa poco. Si è avvertita la chiara percezione che per Signorini, il pubblico è elemento non da rispettare, ma da prendere in giro.
Aspettare fino oltre la mezzanotte per assistere a un non provvedimento è suonato come un perculo alla Marchese del Grillo, un “Io so io e voi non siete un caxxo” che il conduttore neanche troppo velatamente ha trasmesso al pubblico. Il vero provvedimento, lo abbiamo già ripetuto, lo meriterebbero coloro che hanno chiuso gli occhi troppe volte, davanti a comportamenti irragionevoli e sconsiderati.
Il bollitore non è il protagonista
Un bollitore è diventato il protagonista indiscusso del menù televisivo proposto da Signorini, quando invece a quel lancio non si sarebbe proprio dovuti arrivare e fermare sul nascere le provocazioni. Il conduttore ha rimproverato Jessica Morlacchi di avere subdolamente e ipocritamente aizzato Ilaria contro Helena, ed è vero.
Ma è altrettanto vero che il modus operandi della ex cantante dei Gazosa (o semplicemente ex cantante), è il medesimo che Signorini adotta da anni. Il conduttore ipocritamente esalta comportamenti osceni e fomenta cattiveria e estremismi. La Morlacchi andava fermata prima, molto prima e forse mandata a casa dato che era da tempo che lo chiedeva.
Helena è stata l’obiettivo di Jessica da sempre, la brasiliana probabilmente per lei rappresenta ciò che vorrebbe essere. La trentasettenne romana si è profusa per settimane in provocazioni. Comportamento voluto e reiterato con il solo fine di suscitare una reazione, il tutto accompagnato, da razzismo, presunzione e prepotenza.
La Morlacchi ha provato a passare per vittima, ma la bomba le è scoppiata tra le mani, e lei sentendosi psicologicamente sconfitta ha abbandonato la casa lasciando campo libero a colei che considerava la sua nemica.
La cosa che fa riflettere è che per uno strano meccanismo (che il reality crea nelle menti di chi lo segue e passa le giornate a commentarlo sui social), alcuni abbiano perso di vista la sottilissima linea di confine che passa da provocazione a reazione. Il bollitore è solo l’anello finale di una catena che invece di arrivare alla fine non doveva neanche cominciare.
Provocazione verbale e offesa stessa valenza di un gesto violento
Non sappiamo se il concetto che la provocazione verbale e l’offesa abbiano la stessa valenza di un gesto violento, non sia passato perché si sia voluto strumentalizzare il lancio del bollitore, per scarsa onestà intellettuale o per ignoranza. La gravità è che a distanza di tre giorni, la gravità di ciò che abbiano creato autori e conduttore, sia ridotta e sintetizzata al momento finale.
Signorini con le sue scelte sta speculando sull’odio web, lo sta cavalcando, giocando sulla fragilità di coloro che passano le giornate sui social, affidando le proprie frustrazioni a una tastiera per difendere emeriti sconosciuti.
Sono i social il vero termometro dello show, da lì escono dinamiche, in base a ciò che vuole il pubblico. Si cambiano strategie autorali, si modificano trame e sceneggiature per offrire un racconto il più possibile divisivo e in grado di stimolare il dibattito e il tifo sulle piattaforme.
Un perculo collettivo
La puntata dell’8 gennaio è stato il sunto di tutto ciò, un perculo collettivo in cui chi è uscito lo ha fatto con le sue gambe e fra poco con quelle stesse gambe rientrerà in casa. Signorini a breve offrirà al pubblico il confronto di Jessica con i concorrenti per poi farla rientrare a sorpresa, in un gioco che è diventato una farsa e una porta rossa che è simile alla porta girevole di un hotel.
Potremmo continuare spoilerando la vittoria di Luca Calvani, l’entrata di altri due ex del reality e di una ex opinionista come concorrenti, ma non lo facciamo perché chi ha scelto di farsi prendere in giro da Signorini e farsi trascinare giù nel suo vortice è giusto che ne goda l’ebrezza fino alla fine.
Avevamo scritto che il conduttore se ne sarebbe lavato le mani da novello Pilato (GF, Pilato Signorini se ne lava le mani) e così è stato e continuerà a farlo, facendo credere che a scegliere sia il pubblico, ma non è così da tempo, quel Grande Fratello ha cominciato a morire l’8 gennaio 2020 ed è morto definitivamente l’8 gennaio 2025. Amen!