Gisèle Pelicot, 15 condannati fanno ricorso, la decisione del marito
Il caso di Gisèle Pelicot continua a far discutere visto il tema delicato e quanto sta accadendo in questi giorni ma facciamo un passo indietro. Il caso Pelicot ha scosso la Francia nell’ultimo periodo ed è divenuto noto con il nome de “lo stupro di Marzan”.
Al centro di questa storia Gisèle e suo marito Dominique. La donna ha accusato l’uomo di averla drogata per oltre 20 anni e di averla fatta violentare, mentre era incosciente, da oltre 50 uomini.
Una storia che nel corso dei mesi si è arricchita di dettagli ancora più inquietanti con protagoniste la figlia e le ex nuore della coppia. La vicenda è arrivata in tribunale dove l’uomo e diversi stupratori sono stati condannati ma a quanto pare non è finita qui.
Gisèle Pelicot, il caso che ha sconvolto la Francia
La Pelicot è divenuta una donna simbolo per i francesi in quanto ha lottato per ottenere giustizia, sia per se stessa che per la sua famiglia. Dopo aver scoperto dei 50 stupri da parte di sconosciuti assoldati dal marito, la donna ha prima cercato la verità e poi ottenuto giustizia. Il marito Dominique è stato infatti condannato dal tribunale di Avignone e dovrà scontare ben 20 anni di pena.
I capi di imputazione erano diversi e non solo riguardanti lo stupro della donna. L’uomo è stato infatti condannato anche per le riprese degli stupri, per aver scattato foto alla moglie, alle figlie ed alle nuore mentre si trovavano in camera loro. Una condanna che resta tale in quanto l’avvocato dell’uomo ha fatto sapere che Pelicot non presenterà ricorso. Diversa la posizione degli altri uomini coinvolti.
La decisione dei condannati
Oltre alla condanna per Pelicot, sono arrivate ulteriori 50 condanne e tutte per gli uomini che Dominique ha assoldato per violentare sua moglie. Questi hanno ricevuto tutti una condanna tra i 3 ed i 12 anni, la pena più alta all’uomo che tutti hanno riconosciuto come il braccio destro di Pelicot. Una pena inferiore rispetto a quella di Dominique ma inferiore anche alle richieste della difesa.
Una pena ritenuta da alcuni imputati comunque eccessiva ed infatti di questi 50 condannati, di età compresa tra i 27 e i 74 anni, in 15 hanno già comunicato la loro decisione di presentare ricorso presso le autorità competenti. Questi, insieme ai loro legali, dovranno quindi affrontare il processo di appello con l’obiettivo di ridurre il più possibile la loro pena.