Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, simboli della resilienza femminile
Oggi avrebbe compiuto 23 anni Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, 3 giorni fa, ne avrebbe compiuti 30.
Due giovani donne accomunate non solo dal nome, ma anche dal crudele destino che le ha strappate troppo presto alla vita, agli affetti, ai loro sogni.
Entrambe uccise da chi diceva di amarle.
Giulia Cecchettin desiderava laurearsi ed era ad un passo dal coronarlo quel sogno.
Giulia Tramontano era al settimo mese di gravidanza quando lei ed il suo Thiago sono stati strappati alla vita.
Loro malgrado, sono diventate un simbolo, il simbolo della resilienza delle donne in un mondo che dibatte sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale ma che ancora fatica a riconoscere rispetto all’universo femminile, affrancandolo dal ruolo di “proprietà”.
Facciamo nostre le parole di Anna Foglietta che, in questi giorni, all’Arena di Verona, si esibisce con numerosi altri artisti per Una Nessuna Centomila, l’evento che raccoglie fondi a sostegno dei centri anti violenza.
“Ci vuole un’educazione nelle scuole perché i ragazzi scoprano che provare un’emozione e darle un nome è fondamentale come sapere la tabellina del 9.
Sono successe molte cose, i femminicidi di Giulia Tramontano, quello di Giulia Cecchettin, e quello ha cambiato tutto. Io lo definisco l’anno zero per quanto riguarda la questione della violenza di genere”
Che il ricordo di queste due giovani donne e di tutte le vittime di violenza sia di monito a tutti noi affinché la battaglia non sia di genere ma corale.
Forse, in questo modo, potremmo anche convivere con la terribile idea che le “nostre” Giulia, non ci siano più.