Giulia Salemi da voce alla paura delle donne nell’uscire sole di sera

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Tramite le sue stories di Instagram, Giulia Salemi si lascia andare ad uno sfogo sulla sicurezza delle città per le donne che escono di sera.
La bella influencer, che tra poco diventerà mamma, appare impaurita e frustrata: per noi donne uscire di seraè pericoloso, e Giulia da voce alle sue paure, che, poi, sono quelle di tutte noi.
Uscire di sera dovrebbe essere un diritto e un piacere, un momento di libertà dopo una lunga giornata, un’opportunità per rilassarsi o semplicemente per tornare a casa in sicurezza.
Tuttavia, l’idea di camminare da sole di notte è spesso accompagnata da una sensazione di paura e vulnerabilità. Questa paura, radicata in esperienze dirette o indirette, riflette una realtà preoccupante: il rischio di essere aggredite o derubate.
Il timore di aggressioni o furti non è una paranoia infondata.
Secondo diverse statistiche, le donne sono spesso vittime di violenze di genere, molestie o furti quando si trovano in situazioni di isolamento.
Una passeggiata notturna è accompagnata dalla necessità di prendere precauzioni, come portare uno spray al peperoncino, avvisare qualcuno del proprio tragitto, o scegliere percorsi più illuminati e frequentati.
Ma spesso queste misure non bastano a farci sentire davvero sicure.
La paura costante di essere aggredite ha un impatto profondo non solo sulla qualità della nostra vita, ma anche sul nostro benessere psicologico.
L’ansia di essere in pericolo limita la nostra libertà personale e le nostre scelte su quando e dove uscire.
Evitiamo di partecipare a eventi serali, o scegliamo di non uscire da sole dopo il tramonto, per il timore di quello che potrebbe accadere.
Questo non solo limita la nostra autonomia, ma contribuisce anche a una crescente disuguaglianza tra i generi nell’accesso allo spazio pubblico.
Uno degli aspetti più inquietanti è che, in molti contesti sociali, questa paura è vista come “normale”.
Veniamo cresciute con il messaggio implicito che dobbiamo fare attenzione, che è nostra responsabilità evitare situazioni pericolose: un circolo vizioso in cui la società non affronta a fondo la radice del problema, la violenza di genere e l’insicurezza nelle strade, e si limita a consigliarci su come proteggerci.
Occorrerebbe un reale cambiamento culturale e strutturale.
Da un lato, è necessario educare fin da giovani uomini e donne sul rispetto reciproco e sull’importanza di prevenire la violenza di genere.
Campagne di sensibilizzazione possono contribuire a diffondere una cultura del rispetto, ma è altrettanto importante che le autorità locali migliorino la sicurezza pubblica.
Più illuminazione nelle strade, una maggiore presenza delle forze dell’ordine e la creazione di spazi sicuri per le donne sono interventi che potrebbero contribuire a ridurre la percezione di pericolo.
Inoltre, la tecnologia può giocare un ruolo chiave, con l’uso di applicazioni per segnalare situazioni pericolose o garantire la possibilità di chiamare aiuto in modo rapido.
In tante città è attiva Chiama quando arrivi un sistema per far tracciare i propri percorsi o farsi fare compagnia al telefono, creata da gruppi di ragazze che hanno deciso di cercare soluzioni al problema. Purtroppo, però, non basta.
La paura di uscire da sole di sera è un riflesso di una realtà che molte donne vivono quotidianamente ma non deve essere accettata come una condizione immutabile.
La libertà di muoversi senza paura dovrebbe essere un diritto garantito a tutti, senza eccezioni.