Grande Fratello, Alfonso Signorini e il gioco delle tre carte
Raschiato il fondo del barile senza ottenere grandi risultati, per risollevare le sorti del Grande Fratello ad Alfonso Signorini non restavano che due strade, o votarsi a qualche Santo o la magia.
Ben sapendo che la prima strada gli è preclusa, superfluo spiegare il perché, Fofò è stato costretto a praticare la seconda. Per carità, il gioco delle tre carte non è propriamente magia ma, con qualche sforzo, possiamo annoverarlo tra i trucchi di prestidigitazione.
Già ce lo immaginiamo, nel suo studio, con le card dei concorrenti, quelle che usano per le nomination, a provare a imbastire nuove trame, nuove dinamiche sperando che a questo giro gli dica bene.
E allora ecco che Shaila e Lorenzo, che fino a tre giorni fa erano “fortissimi insieme”, che non perdevano occasione per far sapere a tutti quanto focosa fosse la loro liason, entrare in crisi, lasciarsi e trasformarsi da lupi in pecorelle smarrite in cerca di nuovi equilibri personali perché anime fragili e indifese.
Peccato che la nuova narrazione non abbia tenuto conto della natura aggressiva di Spolverato e della sguaiatezza (e della supponenza) della Gatta che nessun trucco di magia riuscirebbe mai a nascondere.
Per non parlare, poi, della trasformazione di Jessica Morlacchi da simpatica e un po’ pasticciona Bridget Jones de noantri in una nouvelle Linda Blair (per chi non lo sapesse, la protagonista de L’Esorcista) che in alcune uscite con Helena Prestes sembrava davvero posseduta: voto alla recitazione 10, sono sincera, un pochino di paura me l’ha fatta.
E vogliamo parlare di Luca Giglio? Per tentare di trasformarlo da comodino a “pulce con la tosse” di fantasia ce ne è voluta tanta: sorvoliamo sui nefasti risultati, d’altronde la materia prima quella è.
Con le Non è la Rai non ci ha nemmeno provato, d’altronde, c’era poco da fare: zabette erano e zabette sarebbero rimaste, del resto senza i loro “riportini” a destra e a manca, alcune dinamiche non potrebbero neanche prendere piede.
Dobbiamo dare atto a Fofò, però, che con il nuovo triangolo e la trasformazione di Maria Vittoria nella sua doppelganger ha toccato vette altissime.
Fallito miseramente il tentativo di bissare il risultato del poligono targato Temptation Island Mirko-Perla-Greta con quello dell’inesistente Federica, dilaniata dall’indecisione tra Alfonso e Stefano, Signorini ne schiera un altro con protagonisti Alfonso, Tommaso e Maria Vittoria.
La proprietà commutativa applicata ad un reality è una mossa di grande maestria, ammettiamolo.
Il problema è che alla povera Maria Vittoria lo switch da paladina della giustizia a iena feroce non sempre viene bene e il nuovo triangolo più che una figura geometrica è un “mappazzone” (Bruno Barbieri docet).
Mettiamoci anche che ci sono concorrenti con cui è impossibile fare trucchetti: Iago, ma lo hanno fatto fuori, e Javier ed Helena che resistono e sono impermeabili a tutto ciò che in qualche modo potrebbe ledere la loro dignità (ebbene si, qualcuno ancora là dentro sa cosa sia la dignità e ci tiene a preservarla).
Un vecchio saggio diceva sempre, “quando sei immerso in un mare di letame non ti devi agitare, fermati e rifletti. Perché più ti agiti più l’aria si impregna di cattivo odore”: ecco, Signorini si sta agitando parecchio, troppo e e se ne percepisce il fetore fin qui. Lo sentite anche voi?