Grande Fratello, Yulia scivola sulla DCA e lo studio tace
Siamo assolutamente consapevoli, del resto lo ribadiamo ogni volta che parliamo del Grande Fratello, di quanto Alfonso Signorini ci tenga proprio a perdere qualsiasi occasione per lanciare un messaggio sociale forte: la priorità è lo share e tutto il resto non esiste.
Se nel caso delle gravi affermazioni di Lorenzo sull’amore tossico, il web si era indignato e Fofò aveva avuto tempo e modo di prenderne atto ed agire per salvaguardare, ovviamente, i propri interessi, ieri sera il cellulare deve averlo lasciato in camerino e non si è accorto di quanto accadeva proprio sotto i suoi occhi.
Lo scontro tra Jessica e Yulia era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire: avrà pensato “finalmente, mi stavo annoiando pure io”.
Eppure durante quello scontro è accaduto qualcosa di vergognoso. Vi chiederete come mai Alfonso non se ne sia accorto. Risposta semplice: la vergogna Fofò non la conosce.
Jessica Morlacchi ha più volte parlato dei suoi disturbi alimentari, una condizione che tocca tante, troppe persone ma di cui ancora si parla poco.
Ebbene, nel diverbio con Jessica, Yulia Bruschi, la bella cubana, ha usato proprio questo disturbo per attaccare la sua antagonista.
A Signorini sarebbe bastato intervenire per far comprendere a Yulia di quanto fosse grave usare la DCA per colpire la sua coinquilina, di quanto si tratti di una tematica seria e delicata e di quanto sia meschino colpire qualcuno nel suo punto più debole, maggiormente quando alla base del “litigio” c’è il contendersi un po’ di melliflua visibilità.
Ma il caro Fofò era troppo intento a leccarsi metaforicamente i baffi, come un topo a cui capita all’improvviso un pezzo di formaggio in cui tuffarsi, piuttosto che realizzare quanto fosse grave l’accaduto e lanciarsi in una reprimenda, anche se solo di facciata.
Non si tratta solo di una frase detta lì per caso durante un litigio: la bella Yulia, non contenta, parlando in giardino con Giglio, ribadisce il concetto “Potevo dirle che è lei che ha disturbi alimentari ma sono una signora e non l’ho fatto”.
Ebbene Yulia, lo ha fatto, lo ha ribadito e chi ti ha ascoltato, ha annuito come se nulla fosse.
Tralasciando ogni considerazione sul fatto che una volta varcata la porta rossa i concorrenti della soap spacciata per reality perdano ogni barlume di amor proprio e ogni capacità di intendere e volere, pronti a rinnegare anche la madre pur di non farsi nominare.
A meno che, ovviamente, non si possa clippare (profondersi in atteggiamenti tali da cui può scaturire una clip che verrà discussa durante la puntata e quindi ottenere visibilità): in quell’occasione tutte le personalità, vere o meno che siano, vengono fuori.
Tralasciamo anche il fatto che neanche le due opinioniste siano intervenute sull’argomento: da Beatrice ce lo aspettavamo ma, al momento, sembra che il suo apporto maggiore alla trasmissione sia quello di aver risvegliato la Buonamici dallo stato catatonico in cui versava l’anno scorso.
I disturbi alimentari sono una cosa seria; tacciateci anche di populismo ma il concetto va, evidentemente ribadito: ci sono persone, perlopiù giovani, che perdono la vita per questo.
La DCA si insinua nella vita delle sue vittime e le distrugge, distrugge le loro famiglie.
E’ un male silenzioso, subdolo che ha a che fare con le proprie paure, con le proprie insicurezze, con quel senso di inadeguatezza che accompagna spesso ciascuno di noi e che quotidianamente combattiamo: c’è chi riesce a contrastarlo, a conviverci e chi ne rimane piegato.
Trasformare la DCA in un insulto, buttato lì per ferire, è di una violenza inaudita.
Ma la violenza verbale, si sa, cela ben altro: la propria inconsistenza, la propria incapacità di sostenere un confronto basandosi sulle proprie forze e non sulle debolezze degli altri.
Ecco probabilmente la bella Yulia, che si trincera dietro la maschera di donna forte, indipendente, trasparente dovrebbe rivedere le proprie posizioni, non nei confronti di Jessica che, per carità, può continuare a starle antipatica, ma nei confronti della vita e di come si sta al mondo.