Il Canada risponde ai dazi, disdetti i contratti con Musk
Anche il Canada dopo la Cina ha fatto sapere che non se ne starà inerme a guardare mentre Trump continuerà a imporre dazi commerciali. Il rieletto presidente USA in carica da solo due settimane, sta mettendo in pratica quanto promesso in campagna elettorale, sia in materia di immigrazione che per quanto riguarda i dazi. (Trump, dazi a Messico, Canada e Cina, rischia anche l’UE)
Ed è così che in tutta risposta all’arroganza di Trump, che non ha esentato neanche l’Europa da possibili sanzioni economiche, la provincia canadese dell’Ontario, in cui si trovano la capitale Ottawa e la popolosa Toronto, ha annunciato che annullerà il contratto con Starlink, il servizio internet via satellite controllato da Elon Musk.
Il magnate americano della tecnologia è ormai l’ombra di Trump, non ha lesinato endorsement pubblici per il presidente appoggiandolo in tutte le sue scelte comprese quelle sui dazi e immigrazione. Come se non bastasse il 47mo presidente USA, ha creato per il ricco imprenditore una agenzia ad personam con il compito di ottimizzare i conti pubblici.
In quest’ottica, su indicazione di Musk, la sede centrale dell’Usaid a Washington, l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, è stata chiusa improvvisamente e inaspettatamente. A quanto si apprende dalla CNN, i dipendenti hanno ricevuto una e-mail con i quali sono stati informati di non presentarsi al lavoro.
Una decisione che rappresenta l’ultimo segnale per la storica agenzia umanitaria, da tempo nel mirino del presidente Trump, lo stesso Musk ha dichiarato che l’amministrazione Trump sta lavorando per chiudere tutte le sedi dell’agenzia di aiuti esteri degli USA.