Lecco, Baby Gang e i video violenti girati alle case Aler: i residenti hanno paura
Le case popolari di Calolziocorte, nell’area della provincia di Lecco, sono diventate il set di un videoclip che sta alimentando la paura tra i residenti.
Sui muri delle case Aler di via Giuseppe Di Vittorio, tra i portici e i garage dei casermoni, si sono svolte le riprese del nuovo video musicale di Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib, il trapper di 23 anni che è diventato uno dei personaggi più controversi e seguiti d’Italia.
Non solo lui, ma anche ElGrandeToto, alias Taha Fahssi, 27enne marocchino, è protagonista del videoclip della loro hit “Coltellino”, che ha già accumulato milioni di visualizzazioni.
Le scene di violenza e di sfida legale mostrate nei video musicali, in cui i protagonisti impugnano kalashnikov e pistole, sembrano essere diventate realtà per i cittadini di Calolziocorte.
Armi e munizioni visibili nei videoclip potrebbero essere finte, ma il disagio e la paura che questi provocano tra i residenti sono del tutto reali.
“Non vedo, sento e non parlo”, è il verso che più risuona tra i giovani fan dei rapper, ma anche tra le mura delle case popolari, dove i residenti si sentono impotenti di fronte a un’escalation di comportamenti sempre più preoccupanti.
La violenza sotto casa
I residenti non riescono più a tollerare il caos che si è diffuso nelle loro strade.
“Abbiamo paura”
dicono alcuni anziani del quartiere, mentre i più giovani si limitano a non farsi coinvolgere in quella che percepiscono come una normalizzazione della violenza.
Ma a complicare le cose c’è la paura di ritorsioni. Denunciare gli episodi di violenza, le minacce e le sfide non è una possibilità, per nessuno.
“Non possiamo parlare, temiamo per la nostra sicurezza”
dicono alcuni residenti. È il riflesso di una cultura della paura che sembra aver preso piede in quella zona.
La contestazione
Il video che fa da sfondo a queste scene di tensione, racconta una storia che esalta i temi della violenza e della ribellione, che sono spesso al centro dei brani di Baby Gang.
Ma per i residenti di Calolziocorte la realtà è ben diversa.
“Non siamo noi a voler essere rappresentati così”
Le case popolari sono già luoghi di lotta quotidiana per chi cerca di arrivare a fine mese, e ora si trovano a dover affrontare un’altra battaglia: quella di difendere la propria dignità e la propria sicurezza.
L’intervento delle autorità
Durante un recente controllo, i Carabinieri sono stati presi di mira da fuochi d’artificio lanciati dai partecipanti del video.
In un contesto di questo tipo, l’azione delle forze dell’ordine diventa ancora più delicata, eppure necessaria. Alcuni temono che l’uso delle armi, anche se finte, possa innescare una spirale di violenza sempre più difficile da controllare.