Lulù Selassiè, ancora talpe in Procura, pubblicato il verbale di Bortuzzo
La cosa che colpisce di più in tutta la vicenda tra Lulù Selassiè e Manuel Bortuzzo è la morbosa ricerca di documenti che dovrebbero rimanere ad uso esclusivo delle Procure. Da un po’ di tempo l’accesso indiscriminato dei giornalisti ad atti che dovrebbero essere esaminati soltanto dai magistrati, sta creando non pochi problemi, non solo al lavoro della magistratura, ma agli stessi indagati.
Nonostante le parole dell’avvocato Albertario, difensore della Selassiè, che ha invitato i media ad evitare la macchina del fango, questa mattina sono stati pubblicati i verbali della denuncia rilasciata da Bortuzzo, dove ovviamente viene esposta la versione del denunciante e non la deposizione della controparte. Questo continuo sbattere il mostro in prima pagina sta diventando modus operandi abusato, molto spesso al fine esclusivo di trarre visualizzazioni e vantaggio con nessuno scrupolo per le parti incriminate e al danno d’immagine in cui le medesime potrebbero incorrere.
In tutta questa montagna di informazioni, in cui la Selassiè è stata posta sul banco degli imputati sul web prima ancora del processo di marzo, c’è qualcuno che si è preoccupato di risalire direttamente alle fonti, senza ripubblicare come un effetto domino la stessa notizia? Ciò che dovrebbe fare discutere in queste ore è chi sia il “gancio” a Piazzale Clodio che ha fatto uscire i verbali di Bortuzzo, tantomeno se al loro interno sia veramente riportato ciò che è stato divulgato, dato che dei suddetti verbali, come è giusto che sia non è stata pubblicata prova visiva.
Ciò che sappiamo è che la Selassiè sia stata sottoposta a provvedimento restrittivo, e che debba portare un braccialetto elettronico, il che attesta che comunque un giudice abbia emesso una decisione, in base a documenti in suo possesso. Non staremo qui a dilungarci sulla discriminazione di genere e dei motivi per cui per una donna scatti subito il divieto di allontanamento e per un uomo no, i fatti sono ben visibili e chiunque può fare le proprie considerazioni, ciò che lascia perplessi e la lettura a senso unico della vicenda che ne stanno facendo i mezzi di informazione.
Il verbale pubblicato oggi dal Corriere della Sera è datato 24 aprile 2024, praticamente a due anni di distanza da quel 25 aprile 2022, con cui un comunicato ANSA ha messo fine alla relazione, Manuel sostiene di essere stato costretto a ricorrere alla denuncia perché oggetto di una vera e propria persecuzione da parte della sua ex.
“Quando esco con i miei amici mi perseguita, me la ritrovo ovunque. Non riesco più neanche ad andare in palestra ad allenarmi. Si, temo per la mia incolumità. Purtroppo Lucrezia non ha mai accettato la fine del nostro rapporto” Comincia così la denuncia per stalking di Bortuzzo nei confronti della Selassié, che poi entra nello specifico :
“Tre giorni fa, il 21 aprile, durante la trasferta a Medeira per gli Europei di nuoto, lei si è presentata nel mio albergo. Ho trovato un biglietto sotto la porta, in cui mi invitava nella sua stanza. Io non l’ho cercata, e allora lei è venuta in camera. Mi ha aggredito, tirandomi persino due schiaffi sul viso. Si è allontanata, solo quando ho cominciato gridare che avrei chiamato le forze dell’ordine”
Nei documenti del GIP, in possesso del quotidiano, è presente la deposizione di Efrem Morelli, compagno di stanza di Bortuzzo la sera della presunta aggressione :
“Nel pomeriggio qualcuno bussava alla porta, era la Salassiè. Manuel le ha detto di non volerle parlare. E lei allora è entrata nel bagno. I due hanno cominciato a discutere e Morelli ha sentito un rumore di schiaffi sul viso. Corso in bagno, ha visto Manuel che si stava proteggendo il volto con le braccia e aveva la guancia arrossata. Poi, spinta fuori, lei non è andata via. Ha ripreso a bussare. Non era più sola, ma in compagnia della sorella”
Come abbia fatto Morelli a sapere chi fosse dietro la porta e come faccia a sostenere che la Selassiè fosse insieme alla sorella non ci è dato saperlo, non sappiamo neanche se l’atleta abbia aggiunto “secondo me” o “penso che” al suo racconto, in questo caso, incredibile a dirsi, c’è chi si sta fidando di un giornale e non di un magistrato.
Nel resto della deposizione di Bortuzzo vengono citati altri episodi, uno del 2022, a pochi giorni dalla fine della relazione. La Selassiè si sarebbe presentata a Latina dove Bortuzzo stava sostenendo una visita medica e avrebbe cominciato a bussare violentemente alla porta :
“Ha iniziato a inveire contro medici e infermieri poiché non le permettevano di entrare in sala operatoria. Ha persino tirato dei pugni contro la porta”
Infine la narrazione di appostamenti fuori dai ristoranti in cui Bortuzzo si intratteneva con amici o eventuali nuove conoscenze:
“Me la ritrovo sotto casa, nei parcheggi dei locali, sono stato costretto ad disdire una cena con una ragazza perché lei, da Instagram, ha scoperto dove sarei andato. Non riesco ad avere una vita sociale serena e ho paura ad iniziare una nuova relazione sentimentale”
Questa è la versione dei fatti di Bortuzzo, non staremo qui a fare grandi considerazioni, quelle le lasciamo a chi dovrà giudicare, ci corre però l’obbligo di soffermarsi su una delle poche dichiarazioni trapelate da parte della Selassiè: “Avevo frainteso alcuni suoi messaggi”, probabilmente questi messaggi sono depositati, come mai la talpa in Procura le informazioni le ha prodotte a senso unico?
Siamo del parere che ogni azione sia figlia di un comportamento da parte degli altri, da cosa deriverebbe questa presunta “ossessione” della Selassiè per Bortuzzo? Quali messaggi avrebbe male interpretato? Come in ogni disputa nessuno è completamente colpevole e nessuno è completamente innocente, purtroppo ci troviamo a raccontare di un dissing tra due persone che un tempo si sono dette “ti amo” il cui amore è finito all’improvviso e nel peggiore dei modi.