Margaret, ingannata da un annuncio social, chi la ha operata non era abilitato

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Il sogno di Margaret di avere un naso nuovo si è spento per sempre in uno studio medico dell’Eur a Roma, la ragazza il 4 novembre scorso si era fatta accompagnare dal suo fidanzato a Roma, da Lentini, in Sicilia. Un appuntamento che sognava da questa estate, da quando aveva preso accordi con lo studio e aveva investito i suoi risparmi per un intervento di chirurgia plastica al naso, non una rinoplastica, ma una operazione di correzione alla punta del naso, un “difetto” impercettibile per tutti, ma fondamentale per lei.
Analisi e controlli pre operatori non ne ha fatti, anzi, prima dell’intervento ha fatto anche colazione, cosa inusuale prima di un intervento chirurgico. La tragedia avviene in pochi minuti, l’anestesia, un forte tremore, i medici che solo allora chiedono al fidanzato se la ragazza soffra di qualche allergia, il trasporto d’urgenza al vicino ospedale Sant’Eugenio, il coma di 3 giorni e la morte. Una vita spezzata e tanti sogni infranti. Una morte che riapre l’annoso problema degli annunci sui social che promettono l’impossibile.
Oggi, venerdì 15 novembre, il risultato dell’autopsia ha dato come risultato che la morte sarebbe avvenuta per arresto cardiocircolatorio, in un quadro, si legge sul referto, “ricollegabile a sofferenza acuta”. Da cosa tale sofferenza sia stata provocata, dovranno dirlo gli esami tossicologici e istologici, soprattutto per capire cosa sia stato somministrato prima e dopo il malore.
Nel frattempo è stato convalidato il sequestro dell’appartamento in Viale Cesare Pavese a Roma, in cui è stata somministrata l’anestesia letale a Margaret, in quanto secondo il Gip esiste il rischio di reiterazione del reato. In questi giorni sarà anche analizzato il cellulare della ragazza, nello stesso periodo i Nas faranno un sopralluogo nell’appartamento per accertarsi se fossero presenti il defibrillatore o comunque strumenti obbligatori per intervenire in caso di shock anafilattico. I due titolari dell’attività, padre e figlio, sono indagati per omicidio colposo.
Da verifiche il locale non era abilitato per gli interventi chirurgici, era stata inviata richiesta per trasformarlo in ambulatorio, ma al momento è censito come centro estetico. Nessun documento, nessuna scheda su pazienti e nessun atto sulle attività svolte nel centro medico.
A conferma di quanto riferito, le parole del governatore del Lazio, Francesco Rocca, intervistato dal Tg4 nell’ambito della trasmissione “Diario del giorno” :
“Gli uffici stanno terminando gli approfondimenti, ma posso dire che c’era stata una visita dei Nas, perché avevano rilevato la mancanza di autorizzazione nel 2008. Poi loro avevano fatto una richiesta nel 2009, però non potevano fare comunque attività operatorie, attività chirurgiche, o di piccola chirurgia. Quindi su questo non avevano e non hanno alcuna autorizzazione. Ora i Nas dovranno accertare se effettivamente c’è stato questo tipo di attività, sicuramente è un fatto gravissimo”
Non ci soffermeremo più di tanto con i nostri commenti. E’ evidente che i due medici abbiano cavalcato la popolarità dei social per reperire clienti, e pensare che fino a poco tempo fa, era proibito dall’Ordine fare addirittura qualsiasi tipo di pubblicità. Speculazione sulla chirurgia estetica ce ne è tanta, l’invito è quello di rivolgersi a strutture specializzate, non fidarsi di chi offre servizi a prezzi notevolmente più bassi.
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