Claudia Maria Iannello 
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Il Tribunale di Crotone ha assolto Maysoon Majidi, l’attivista curda di 29 anni arrestata il 31 dicembre 2023 con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La sentenza, pronunciata dal giudice Edoardo D’Ambrosio, ha stabilito che la giovane “non ha commesso il fatto”.
Al momento della lettura del verdetto, Majidi è scoppiata in lacrime per la gioia, abbracciando il fratello Razhan, che le è sempre stato vicino, e il suo avvocato Giancarlo Liberati.
Già nell’ottobre scorso il tribunale aveva disposto la sua scarcerazione, ritenendo cessate le esigenze cautelari, dopo dieci mesi di detenzione.
L’accusa e la richiesta di condanna
La pubblica accusa, rappresentata dalla pm Rosaria Multari, aveva chiesto per Majidi una condanna a due anni e quattro mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa di oltre un milione di euro.
La giovane era accusata di essere la scafista dello sbarco avvenuto a Crotone il 31 dicembre 2023, ma la difesa ha sempre sostenuto la sua innocenza.
L’avvocato Liberati, pur esprimendo soddisfazione per l’esito del processo, ha criticato l’atteggiamento dell’accusa:
“Mi sarei aspettato che si riconoscesse l’inconsistenza delle prove e che si chiedesse l’assoluzione. Invece, si è continuato a portare avanti un’accusa infondata. La mia arringa è stata breve, perché non avevo nulla da difendere”
ha dichiarato.
Le accuse iniziali e la difesa
L’incubo giudiziario di Maysoon Majidi era iniziato con l’arresto basato sulle testimonianze di due migranti, un iracheno e un iraniano, che l’avevano indicata come collaboratrice del capitano dell’imbarcazione, Akturk Ufuk. Quest’ultimo, reo confesso, è attualmente sotto processo con rito abbreviato.
Secondo l’avvocato Liberati, Majidi non solo non era coinvolta nel traffico di esseri umani, ma ne era a sua volta vittima:
“Non aveva alcun rapporto di complicità con i trafficanti, è stata trascinata in questa vicenda ingiustamente”.
Le reazioni politiche
L’assoluzione della giovane attivista ha suscitato diverse reazioni nel mondo politico. Il vicepresidente di Alleanza Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi, ha commentato la vicenda con parole dure:
“Dopo dieci mesi di carcere e un anno infernale in cui è arrivata a pesare 38 chili, Maysoon è finalmente libera e innocente. Ma questa notizia non assolve l’Italia delle destre, che tiene in carcere una giovane attivista e lascia libero chi traffica davvero con gli esseri umani”.
Anche la deputata del Partito Democratico, Laura Boldrini ha espresso soddisfazione:
“Giustizia è stata fatta. Fin dal nostro primo incontro in carcere, la sua storia di attivismo civico e politico mi era sembrata coerente e credibile. Ho sempre confidato che la magistratura avrebbe chiarito questo grande equivoco”.
L’assoluzione di Maysoon Majidi chiude un capitolo difficile per la giovane attivista, che ora potrà finalmente riprendersi la sua vita dopo mesi di sofferenza e battaglie legali.
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