
#image_title
Il carcere minorile Beccaria di Milano ancora teatro di una protesta dei detenuti, lunedì pomeriggio, 24 marzo, sono stati bruciati da alcuni detenuti, dei materassi posti al secondo piano dell’edificio, le fiamme si sono propagate quasi subito, rendendo necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. La protesta sarebbe partita da un detenuto quando ha saputo che doveva essere trasferito in un’altra struttura.
Cinque persone rimaste intossicate per l’incendio
Cinque persone sono rimaste intossicate a causa del fumo propagato dalle fiamme: due agenti della polizia penitenziaria, un medico e due detenuti, altri due agenti sarebbero rimasti contusi per il lancio di alcune piastrelle. Nessuno dei versa in gravi condizioni, sono tutti sotto osservazione del personale medico.
Le squadre dei Vigili del Fuoco intervenute presso l’edificio, hanno ripristinato la situazione quo ante nel minor tempo possibile, facendo ritorno nelle proprie caserme, soltanto uno sparuto gruppo di pompieri è rimasto presso il carcere per continuare a monitorare la situazione.
Il 13 marzo scorso un’altra protesta nello stesso Istituto
Nello stesso Istituto di pena, solo 11 giorni fa, c’è stata una sollevazione analoga, in quella occasione sono rimasti intossicati 4 giovani detenuti, tre diciassettenni e un quindicenne, e un operatore della polizia penitenziaria. Una situazione insostenibile che si aggiunge a quella di tanti altri istituti di detenzione e pena distribuiti sulla Penisola.
Romano La Russa: “Va rivisto l’intero sistema educativo del carcere”
Non sono mancati i commenti dal mondo politico, l’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa, ha commentato : “Non è possibile che gli agenti debbano lavorare in queste condizioni e non è neanche tollerabile che i detenuti riescano ad appiccare incendi con una simile facilità. C’è da chiedersi a cosa serva a questi ragazzi una pena che dovrebbe essere rieducativa se all’interno della struttura continuano a comportarsi da delinquenti. Probabilmente va rivisto l’intero sistema educativo all’interno del carcere”.
About The Author
